L’anno scorso la quota a carico dei 56 Comuni del Consorzio Monviso solidale aumentò di 2 euro per abitante, su richiesta del Cda, per coprire un potenziale squilibrio di bilancio di 600 mila euro dovuto all’inflazione, alla crisi energetica e agli adeguamenti contrattuali. Quest’anno non ci saranno ulteriori aumenti. La quota contributiva resterà di 34,32 euro pro capite per Fossano, Savigliano e Saluzzo, le tre sedi operative del Consorzio socio-assistenziale, di 32,76 euro per i Comuni sede di unità minima locale (nel Fossanese c’è Trinità) e di 31,20 euro per tutti gli altri. È quanto stabilito nell’assemblea di giovedì 30 novembre, che permetterà ai Comuni di approvare i bilanci di previsione entro fine anno conoscendo la spesa che dovranno accantonare per i servizi sociali. Ma - ammonisce Gianpiero Piola, presidente del Cda - “non siamo diventati ricchi con i 2 euro in più” perché il bilancio continua ad essere risicato.
Due sono le voci di spesa che più preoccupano il Consorzio. La prima riguarda i minori affidati alle strutture residenziali, la seconda le integrazioni delle rette degli anziani non abbienti nelle Case di riposo. Tutte e due - ci spiega - sono spese senza copertura regionale o nazionale, cioè devono essere sostenute interamente dai Comuni.
“L’obiettivo è chiudere in pareggio, come abbiamo sempre fatto - continua -, ma il 2024 sarà un altro anno difficile. Partiremo armati di buona volontà nel garantire tutti i servizi, ma in corso d’anno dovremo fare altri «step di avanzamento lavori» - il primo sarà a marzo, quando approveremo il bilancio di previsione - e, se fuori linea, prevedere una qualche misura di contenimento dei servizi”.
Articolo completo sulla "Fedeltà" di mercoledì 13 dicembre