Bene, questionari su puzza all’Isola

La puzza che si avverte in frazione Isola non è necessariamente da attribuire al nuovo allevamento di polli che, in questi ultimi anni, ha fatto tanto discutere. La “colpa” potrebbe essere di altri allevamenti o perfino di un’azienda collocata nel territorio di Fossano. Questa, in estrema sintesi, la risposta del sindaco Claudio Ambrogio a “L’altra Bene”, che chiedeva che cosa sia emerso dal “tavolo degli odori”: ad auspicarne la convocazione, nei mesi scorsi, è stato Claudio Ravotti, ex consigliere del gruppo di opposizione dichiarato decaduto al termine di una complessa vicenda legata allo stesso allevamento.

Allevamento che, se almeno per ora non si è trasformato in una maxi-struttura come temevano (e temono) alcuni, avrebbe in ogni caso un impatto non trascurabile sulla qualità della vita in frazione, come ha denunciato Ravotti raccogliendo le segnalazioni di alcuni residenti.

Nel Consiglio comunale dello scorso 19 dicembre - convocato, per la prima volta, nel complesso che ospita la sede dell’Unione del Fossanese - Ambrogio ha riferito di essersi confrontato con Asl, Arpa e Provincia a un tavolo a cui avrebbe voluto la presenza dello stesso Ravotti, che tuttavia “in questa fase non è prevista”. “Ritengo la segnalazione [sulla puzza] attendibile e significativa, ma le sorgenti possibili sono quattro”, ha affermato il sindaco.

Se i controlli effettuati finora sulla presenza di odori non hanno fatto emergere anomalie, è previsto un nuovo monitoraggio, da effettuare in primavera - periodo dell’anno più adatto della stagione fredda per indagini di questo tipo - anche attraverso 30 questionari che saranno distribuiti fra i residenti.

Durante il dibattito, non sono mancate scintille per il ruolo che nella vicenda starebbe svolgendo il Comitato “Isola 2021”, sorto proprio per evitare la creazione di un maxi-allevamento. Livio Berardo, capogruppo de “L’altra Bene”, ha inoltre contestato la modalità in cui si è svolto il confronto fra il sindaco e le altre parti: “È stato convocato un tavolo «online»: su internet non si sentono gli odori”.