Pace e bene. Un saluto e un augurio che ci riporta immediatamente al mondo francescano. E che mai come ora è attuale, in un mondo ferito dalle guerre in cui spesso ci si chiede dove stia il bene. Il bene, in tutte le accezioni possibili, è legato indissolubilmente alla pace. Che non è soltanto assenza di guerra, ma attenzione agli altri, carità, giustizia, uguaglianza. Come ogni anno il 1° gennaio si celebra la Giornata mondiale per la pace. Quanto abbiamo bisogno di pace! Che non si limiti soltanto ad una tregua delle armi, anche se sarebbe comunque un inizio. Quanto abbiamo bisogno di pace nei luoghi caldi del pianeta! Dall’Ucraina alla Terra Santa alle tante, troppe, guerre dimenticate che distruggono interi popoli, a volte nel più completo silenzio della comunità internazionale. Quanto abbiamo bisogno di pace nei luoghi della nostra vita! In quelli fisici, dal luogo di lavoro alle relazioni, e in quelli “virtuali” del web dove troppo spesso si lanciano messaggi d’odio destinati ad autoalimentarsi e diventare virus difficili da contenere, bombe impossibili da “disinnescare”. Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata della pace parla di scienza e di Intelligenza Artificiale, tema attuale. Attualissimo. Con il suo enorme carico di promesse e di possibili sviluppi in positivo, e con i suoi innegabili rischi. Perché tutte le scoperte, tutti i passi avanti, tutti i nuovi strumenti possono essere importanti, anzi decisivi, per lo sviluppo e per costruire un mondo migliore. E allo stesso tempo, sempre di più, possono essere letali, se utilizzati nel modo sbagliato. Ce lo insegna la storia, nonostante l’umanità faccia fatica a ricordare ed imparare dai propri sbagli. Serve allora, più che un’intelligenza artificiale, una vera intelligenza dei cuori che porti a discernere ciò che è bene, ciò che è buono e costruttivo, da ciò che non lo è. L’augurio di pace e bene ce lo facciamo in quest’ottica. Sapendo che è responsabilità di tutti costruire la pace. Lavorare per il bene.