Atletica, Daniela Graglia si racconta: “Correre alle Olimpiadi? Un sogno realizzato”

Le sue parole a 25 anni dai primi titoli nazionali universitari

Graglia Daniela

Venticinque anni fa, nel 1998, l’Italia esultava per il “Pirata” Marco Pantani, nelle sale usciva “Salvate il soldato Ryan” e la Francia conquistava il primo Mondiale di calcio della sua storia, mentre l’Unione europea si preparava ad introdurre la moneta unica.

Il mondo dell’atletica italiana, intanto, scopriva proprio quello che sarebbe poi diventato il più grande talento sbocciato e forgiato sulle piste fossanesi. Daniela Graglia, allora quasi ventiduenne, conquistava, infatti, tre medaglie ai Campionati Nazionali Universitari svoltisi a Cassino e Formia, inaugurando così una carriera decennale che le avrebbe regalato venti titoli nazionali assoluti in sette specialità diverse, un record italiano assoluto (sugli 80 metri piani) e una partecipazione ai Giochi Olimpici di Sydney 2000. A un quarto di secolo da quella consacrazione, abbiamo incontrato Daniela, per rivivere quei giorni e tutti quelli succedutisi dopo.

Partiamo da lì, da quelle medaglie. Che ricordo ha di quel 1998?

Ricordo grande entusiasmo e sorpresa, perché ogni miglioramento e conquista erano per me cosa incredibile e pazzesca e contemporaneamente riuscivano a convincermi di essere sulla strada giusta.

Furono il punto di partenza per un percorso che l’ha portata a frequentare a lungo l’olimpo dell’atletica nazionale e internazionale. Tra i tanti, dovesse individuare i due momenti più importanti?

I più emozionanti e significativi sono stati la vittoria al Campionato Italiano sui 400 metri outdoor a Milano nel 2000, che di fatto mi permise di staccare il biglietto per andare alle Olimpiadi di Sidney, e la semifinale al Campionato europeo di Monaco nel 2002 sui 200 metri, dove corsi alla grande e mancai per un soffio la finale.

A proposito di Olimpiadi. Che cosa rappresentano per un atleta?

Sono il sogno che si realizza, che prende vita, la forza che ti permette di credere in qualcosa di importante, di non mollare mai nemmeno quando mollare sembra essere l’unica soluzione.

Oggi l’atletica nazionale è cresciuta tanto, merito anche dei trionfi arrivati proprio alle ultime Olimpiadi. Come sta quello piemontese?

Il movimento dell’atletica piemontese del passato è ricco di campioni di un certo spessore, merito di qualità innate ma anche di allenatori molto preparati. Quello di oggi sembra essere in fermento, penso anche in virtù della crescita pazzesca vissuta in generale dall’atletica.

Un’ultima domanda. Chi è, oggi, Daniela Graglia?

Oggi Daniela Graglia è la mamma di due splendide figlie di 13 e 10 anni, Francesca ed Emma. Lavora come istruttrice di educazione fisica alla Scuola di Applicazione dell’Esercito e continua a vivere l’atletica come direttore tecnico sportivo del settore giovanile dell’Asd Borgaretto 75.

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