"Un aumento inopportuno per le imprese cuneesi, che da tempo stanno scontando non soltanto i disagi creati dal perdurare dei lavori in corso sull’A6, ma anche l’aggravarsi in generale della situazione dei collegamenti con le regioni limitrofe". Così Confartigianato Cuneo interviene sul rincaro dei pedaggi autostradali, di cui "la Fedeltà" ha già parlato, e, in particolare, lungo la Torino-Savona.
"Alle difficoltà crescenti nel mantenere i collegamenti con la Liguria e la Francia – dichiara Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo – le nostre imprese dal primo di gennaio devono pure pagare un pedaggio più caro. È inconcepibile. Comprendiamo pienamente che i lavori di manutenzione siano necessari per l’incolumità dei viaggiatori; ma, considerati i tempi ancora lunghi per la conclusione dei cantieri, 7 o 8 anni, e il perdurare dunque dei disagi, non ci sembra giusto aver chiesto agli utenti di farsi carico di un aumento che francamente poteva essere evitato. A questo punto, visti tempi e costi di percorrenza assolutamente inefficaci, per le imprese diventa sempre più una priorità trovare dei percorsi alternativi all’autostrada".
Scenario simile per l'Asti-Cuneo: anche sulla A33, il rincaro è del 2,3%.
Non è tutto: "Tra i mille balzelli burocratici che già incidono pesantemente sui bilanci aziendali - continuano da Confartigianato Cuneo -, è ora in arrivo anche la polizza assicurativa obbligatoria per i rischi catastrofali. Entro il 31 dicembre 2024 tutte le aziende con sede legale nel nostro Paese dovranno stipulare il documento per coprire eventuali danni da calamità naturali, quali terremoti, alluvioni, inondazioni, frane. Invece di aumentare gli obblighi e le penalizzazioni a carico delle imprese, si sarebbero potuti prevedere interventi di incentivazione, magari attraverso un’adeguata detraibilità delle spese sostenute per i premi assicurativi e la promozione di fondi assicurativi con garanzie di natura collettiva. Occorre che il Governo non si dimentichi di quanto sia strategico per la crescita economica del territorio il nostro sistema imprenditoriale, al quale non si può sempre chiedere senza tenere in debita considerazione le sue necessità".