Caso Pandoro Balocco-Ferragni, resta aperto il fascicolo a Cuneo

Tribunale di Cuneo - La Fedeltà

Il fascicolo del caso pandoro Ferragni-Balocco è tuttora aperto anche a Cuneo. Lo confermano i vertici della Procura cuneese, trincerandosi dietro il più stretto riserbo. Nel frattempo, a Milano, Chiara Ferragni e Alessandra Balocco sono sotto inchiesta ufficialmente per truffa aggravata.

A norma di legge, la titolarità spetta a chi ha giurisdizione sul luogo in cui è stato conseguito l’“ingiusto profitto con altrui danno” di cui parla l’articolo 640 del codice penale, quello che disciplina il reato di truffa. Si tratta di capire se questo luogo sia Fossano, perché il pandoro della discordia era commercializzato dalla Balocco, che qui ha sede oppure Milano, da dove Chiara Ferragni ha scritto i post su Instagram nei quali dava ad intendere che l’acquisto servisse «per sostenere l’Ospedale “Regina Margherita” di Torino”. Insomma, “pesa” di più, quanto a eventuale rilevanza penale, l’iscrizione “Chiara Ferragni e Balocco sostengono l’Ospedale Regina Margherita di Torino” sulla scatola del prodotto, o la campagna pubblicitaria imbastita a valle? Le vendite le ha incassate Balocco, mentre Ferragni ha avuto un cachet. D’altro canto, e anche questo sarà molto rilevante, se si arriverà a processo, Balocco una donazione all’ospedale pediatrico l’aveva davvero fatta, sebbene diversi mesi prima, e i suoi dirigenti avevano almeno qualche dubbio sull’opportunità di quel battage “solidaristico” voluto dagli emissari di Ferragni.

A monte di tutto questo c’è comunque da rispondere, in punta di diritto, alla domanda fondamentale: la truffa c’è o non c’è? Il codice penale richiede tassativamente che l’“ingiusto profitto” sia conseguito “con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore”. Si può ritenere che fosse in sé un artificio truffaldino, il fatto di affermare che Chiara Ferragni e Balocco sostenessero l’ospedale finanziando l’acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”? Se la risposta che i titolari delle indagini daranno fosse sì, la questione approderà alle aule. Bisognerà stabilire, però, se saranno quelle milanesi o quelle affacciate su piazza Galimberti.

A.C.