Crisi Suez, i timori per l’agricoltura cuneese

Braccianti raccolta frutta

Quanto è lontano lo Yemen? Nel villaggio-globale, le distanze si accorciano, e la crisi nel canale di Suez rischia di avere un impatto pesante sull’economia mondiale, perché di fatto impone a molte navi di circumnavigare l’Africa. Insomma, un nuovo terremoto in anni già condizionati dalla pandemia di Coronavirus e dalla guerra in Ucraina.

Confagricoltura Cuneo ha già lanciato l’allarme: “Il blocco del transito delle navi nel canale di Suez - osserva Michele Ponso, presidente provinciale della sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo e presidente della Federazione nazionale frutticoltura di Confagricoltura - rischia di colpire pesantemente anche l’agricoltura cuneese con un rallentamento importante, ad esempio, dell’esportazione della frutta: in particolare, stiamo parlando di mele e kiwi, di cui la provincia Granda vanta il primato per ettari e produzione in Piemonte. Questa situazione coinvolge, tuttavia, l’intero settore primario, compresi i prodotti trasformati e, se non si sbloccherà al più presto, sarà un problema anche per i prodotti primaverili ed estivi: si aggraverà così il momento già non facile per il comparto”. Parole simili quelle del presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha osservato: “Il settore agroalimentare risente più degli altri di questa situazione che deve essere esaminata e approfondita sul piano europeo. Soltanto per l’agroalimentare, il transito verso i mercati asiatici vale 4 miliardi di euro di prodotti. Il circumnavigare l’Africa per evitare il canale di Suez comporta problemi di conservazione dei prodotti freschi, ma anche di tipo economico, con costi raddoppiati delle merci, tensioni sui consumi e un generale rallentamento degli scambi”.

A manifestare simili preoccupazioni è la Coldiretti di Cuneo, secondo la quale “l’allungamento delle rotte dei trasporti marittimi verso Oriente sta creando forti aumenti dei costi per l’«export Made in Cuneo»”. “Questo cambiamento ha provocato il forte aumento dei costi di trasporto – commenta il presidente Enrico Nada – che sulla rotta Mediterraneo-Cina sono arrivati praticamente a quadruplicare dall’inizio dell’anno ad oggi, mentre per arrivare in India circumnavigando il continente africano si impiegano più di quaranta giorni rispetto ai ventotto attraverso lo stretto di Suez”. Ciò comporta – sottolineano ancora da Coldiretti Cuneo – il deperimento delle merci  e l’aumento di diverse centinaia di dollari rispetto alle tariffe attuali; si paventa perfino la possibilità che venga applicato un "supplemento per il rischio guerra”. “Bisogna accelerare sulla risoluzione di un problema che sta rischiando di mettere totalmente k.o. l’economia internazionale”, aggiunge il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.