“Per noi era come un padre”. È nitido il ricordo che Sandro Cois ha di Gigi Riva, “il più grande attaccante della storia della Nazionale italiana”, così come molti lo hanno definito, scomparso lunedì 22 gennaio a 79 anni di età.
Il fossanese, che oggi abita in Toscana, visse al fianco di “Rombo di tuono” forse la più bella esperienza della sua vita calcistica: i 40 giorni del Mondiale di Francia ’98. “Io in azzurro ho giocato in quel biennio, ma con Gigi di fatto sono stato solo in quel mese abbondante. Un periodo non troppo lungo, ma sufficiente per comprendere che grande persona fosse” – spiega a La Fedeltà.
Un fuoriclasse anche fuori dal campo. “Senza dubbio, più che il campione dello sport oggi è giusto celebrare la grande persona che è stata Gigi Riva. Ricordo con nostalgia le sue fumate di sigarette in ritiro. Era schivo, talvolta ti metteva anche in soggezione, ma questo perché bastava la sua figura per lasciarti un esempio. E quando avevi bisogno sapevi che potevi contare su di lui, perchè ti avrebbe ascoltato e quella chiacchierata sarebbe rimasta tra di voi”.
Su La Fedeltà in edicola da domani, mercoledì 24 gennaio, il ricordo completo di Sandro Cois di "Rombo di tuono", così come il grande Gianni Brera lo aveva ribattezzato.