Martedì e venerdì – Volare

Martedi E Venerdi

MARTEDÌ E VENERDÌ

di Fabrizio Moro, Alessio De Leonardis; con Edoardo Pesce, Aurora Menenti, Rosa Diletta Rossi, Giorgio Caputo, Josafat Vagni, Davide Argenti, Piergiorgio Bellocchio. Italia, 2024, durata 105 minuti. 

Marino ha un’officina ed è un bravo meccanico, ma fare i conti non è il suo forte e l’arrivo di una cartella dell’Agenzia delle entrate da 50.000 euro per tariffe e tasse non pagate lo mette letteralmente in ginocchio costringendolo a chiudere la sua attività. Marino però non ha chiuso soltanto la sua officina, ha chiuso anche il matrimonio perché la moglie Simona ha chiesto ed ottenuto il divorzio ed ora lui ha bisogno di un lavoro pur che sia per trovare una nuova casa, pagare gli alimenti alla moglie e in questo modo continuare a vedere l’amatissima figlia Claudia. Martedì e venerdì, sono questi gli unici giorni in cui può vedere Claudia, e un fine settimana ogni due. Tutto per Marino ruota intorno alla figlia, l’unica ancora di salvezza che gli è rimasta quando tutto il resto è andato a fondo. Ma se non paga gli alimenti niente affidamento temporaneo della figlia e così Marino, sfiduciato e sotto pressione finisce per accettare la proposta di un vecchio conoscente, un balordo di periferia che rapina piccoli supermercati e ha bisogno di qualcuno esperto con la moto per organizzare la fuga. Niente lavoro, niente soldi. Niente soldi, niente casa e niente figlia e allora anche fare il pilota in una banda di rapinatori può sembrare un’opzione, per quanto assurda e insensata. 

Accurati nella descrizione degli ambienti e dei caratteri, Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis raccontano con tatto e sensibilità una storia dai contorni semplici ma al contempo profondi e partendo da una crisi di coppia tratteggiano con efficacia e senza retorica la vita di periferia e le complessità del presente, di quanto sia difficile essere padri e genitori, e di quanto sia ancora più difficile oggi avere un lavoro dignitoso e onestamente remunerato. Intrigante il prologo e la riflessione sul tempo, ottimi gli interpreti a partire da Marino/Edoardo Pesce e la figlia Claudia/Aurora Menenti  così come Cioccolatino/Giorgio Caputo, balordo di buon cuore. Unico neo, ahinoi di non poco conto, l’eccessiva prevedibilità della vicenda, perché quasi da subito si intuisce che presto o tardi la moto guidata da Marino andrà a sbattere e non sarà un atterraggio morbido.

 

Volare

VOLARE

di Margherita Buy; con Margherita Buy, Anna Bonaiuto, Giulia Michelini, Euridice Axen, Francesco Colella, Pietro Ragusa, Caterina De Angelis, Italia, 2023, durata 100 minuti. 

Anna B. soffre da sempre di aviofobia, termine dotto per indicare la paura di volare. Un timore che Anna porta con sé da sempre e che ha condizionato e condiziona in maniera piuttosto marcata la sua vita professionale e affettiva, tanto da indurla a fuggire, al culmine dell’angoscia, dall’aeroporto dove un aereo avrebbe dovuto condurla in Corea per girare un film con un regista di fama internazionale. La rinuncia forzata al prestigioso ruolo costringe Anna ad accettare di girare per il quinto anno consecutivo una fiction televisiva di grande successo ma di qualità non eccelsa che in realtà avrebbe voluto abbandonare, ma la paura è tanta e lavorare eppur bisogna. Sarà la figlia Serena/Caterina De Angelis (che è nella realtà la figlia di Margherita Buy) in procinto di trasferirsi per studio in California a costringere indirettamente Anna a prendere una decisione definitiva e partecipare ad un corso per sconfiggere la paura di volare insieme ad un gruppo di sconosciuti affetti dalla stessa fobia. Film dal forte sapore autobiografico “Volare” è l’opera prima come regista di Margherita Buy che dopo una lunga e apprezzata carriera come attrice con alcuni dei migliori registi italiani (Moretti, Ozpetek, Verdone) ha deciso di passare dietro la macchina da presa, e se il soggetto e il registro narrativo sono di per sé curiosi (parlare delle proprie debolezze e fragilità è certamente un modo per sconfiggerle) ed anche la caratterizzazione dei co-protagonisti è riuscita (su tutte l’agente manager Mariolina/Anna Bonaiuto), è l’impianto della storia in sé ad evidenziare delle difficoltà, il soggetto è nei fatti troppo striminzito, buono al più per un cortometraggio e lo sviluppo narrativo risulta nel complesso debole e molte, troppe situazioni sono prevedibili, a cominciare dall’angosciosa (e angosciante) timidezza e sventatezza della Buy, così calata nel suo personaggio da non riuscire più ad uscirne. Peccato.