Fera ed Sant’Alban: una centenaria in grande spolvero

Si è adeguata ai tempi restando un appuntamento per la comunità

Ha più di cent’anni, anzi quasi 150 la Fera ed Sant’Alban. Fin dalla fine dell’800 infatti nel comune dell’Oltrestura c’era un appuntamento in piazza, una festa delle messi, del lavoro nei campi, un’occasione di incontro. Si teneva, in origine il 22 giugno, giorno dedicato a Sant’Albano, primo martire d’Inghilterra. Giugno era un mese impegnativo per chi conduceva i campi e quindi la fiera, non senza proteste, fu anticipata a marzo e proseguì per decenni come mercato dei maiali. Gli allevatori accompagnavano a piedi i capi di bestiame dalle cascine di Sant’Albano e dai comuni vicini.
Un altro cambiamento si ebbe dopo l’interruzione della Seconda guerra mondiale: alla tradizionale fiera dei maiali subentrò una festa della città con il pranzo dei capifamiglia e il sindaco che aggiornava i cittadini sullo stato del Comune e aveva il parroco come ospite. Era ben prima dell’avvento di Internet e quello della fiera era un momento di condivisione. Anche la data era stata nuovamente cambiata e il pranzo si teneva il giorno dell’Assunta. Gli anziani ricordano che il pranzo dei capifamiglia era anche l’occasione per appianare screzi e litigi, ma mentre si guarivano vecchie ferite, all’osteria intorno al fiasco di vino, se ne aprivano di nuove.
Si tornò a marzo, come ora la seconda domenica del mese, durante l’Amministrazione Bellone, nei primi Anni ‘60. Fu proprio il sindaco Bellone a istituire la cerimonia della consegna dei Premi al lavoro e il Federico Vallauri che riconosceva un attestato agli studenti meritevoli per educazione e profitto, un premio che ancora oggi viene assegnato.
È solo dal 2006 con l’Amministrazione Audetto che la fiera si struttura come un appuntamento di forte richiamo per tutto il territorio con il mercato, l’esposizione dei prodotti e delle tipicità locali, gli appuntamenti gastronomici ed eventi vari come quella di sabato 9 e domenica 10 marzo.