L’arrivo in Francia nel 2004, l’espansione in Liguria nel 2012 e, nell’anno successivo, i primi avvistamenti nella provincia di Cuneo. La vespa velutina è presente anche in Granda. E non si tratta di una buona notizia, soprattutto per le api.
Ad occuparsi del nuovo ospite è, non a caso, Aspromiele. “La vespa velutina - spiegano dall’Associazione regionale Produttori apistici del Piemonte - è una specie aliena invasiva originaria del Sud-est asiatico, importata per la prima volta in Francia dalla Cina. Si nutre di molti insetti, tra cui gli impollinatori selvatici e danneggia in modo particolare l’apicoltura: le api sono tra le sue principali prede e gli attacchi della vespa, se intensi e frequenti, conducono perfino alla morte degli alveari”. È possibile riconoscere questo insetto, distinguendolo dalle altre vespe (in particolare dal comune calabrone europeo), “in quanto presenta la parte frontale del capo di colore giallo-arancio e il torace di colore tendente al nero”, mentre “le zampe sono scure con le estremità di colore giallo, da cui il nome volgare «Calabrone asiatico a zampe gialle»”. La vespa velutina costruisce in primavera nidi di consistenza cartacea, di forma circolare o allungata simili ad una damigiana, che crescono in dimensioni fino a raggiungere, nell’autunno, un diametro anche di 80 o 100 centimetri; essi si possono osservare non solo sugli alberi, ma anche in parti di edifici, sotto tettoie o a livello del suolo. La vespa velutina abbandona il nido entro l’inizio dell’inverno, quando la colonia muore, ma, intanto, sono uscite nell’ambiente circostante le regine che tentano di superare la stagione fredda, cercando luoghi riparati, per creare a loro volta nuovi nidi in primavera; le temperature miti che, ormai da anni, si registrano spesso d’inverno le aiutano a sopravvivere.
“Nel 2023 - continuano da Aspromiele - la vespa velutina è stata avvistata da alcuni apicoltori nei comuni di Cuneo, Vicoforte, Monastero di Vasco, Garessio, Ormea e Viola; nell’autunno sono stati rinvenuti 3 nidi nel comune di Garessio, costruiti su alberi ad altezze elevate. Non soltanto gli apicoltori, ma tutti i cittadini possono essere utili collaboratori nell’azione di monitoraggio della vespa velutina che portiamo avanti. L’invito è quello di comunicare l’eventuale avvistamento di un nido abbandonato, in modo tale che sia possibile circoscrivere il territorio colonizzato e svolgere un «trappolaggio» efficace delle regine nella primavera seguente. A marzo è il momento di posizionare le trappole, costituite da bottiglie, meglio se con gli appositi «tappi trappola» contenenti come esca della birra, che deve essere sostituita circa ogni due settimane; le trappole, a loro volta, devono essere collocate nei giardini, sulle piante in fiore e nei pressi dei corsi d’acqua”.
Chi desidera fare una segnalazione, o avere maggiori informazioni, può contattare Aspromiele allo 0171.693689 o al 346.6027829.