di Ethan Coen; con Margaret Qualley, Geraldine Viswanathan, Beanie Feldstein, Colman Domingo, Matt Damon, Pedro Pascal, Miley Cyrus, Bill Camp, Usa, 2024, durata 84 minuti.
Philadelphia,1999. In un equivoco locale di periferia un uomo seduto al tavolo tiene stretta tra le braccia una voluminosa valigia dall’evidente, prezioso contenuto, ma quando capisce la reale pericolosità della situazione per lui è troppo tardi. La fuga tra i vicoli non è sufficiente, ed è anzi il viatico per una morte terribile; la valigetta e il suo prezioso contenuto finiscono nel bagagliaio di un’auto, peccato però che l’auto finisca nelle mani sbagliate, dando il via ad un vorticoso, ridicolo, a tratti comico ma nel complesso sconcertante viaggio dalla Pennsylvania alla Florida. Già perché a causa di un equivoco l’auto con all’interno la misteriosa, e preziosa valigia, viene noleggiata a Jaime e Marian, due giovani amiche in procinto di partire per il sud degli States. La prima ha rotto con la sua compagna Sukie, una poliziotta prepotente e vendicativa che l’ha appena cacciata di casa, l’altra è una ragazza seria e decisamente riservata alla ricerca della propria identità. Tutte e due pensano che un viaggio potrebbe essere in qualche modo di giovamento, Jamie, volitiva e trasgressiva, perché vuole cambiare aria dopo la burrascosa relazione con Sukie e fare nuove esperienze, Marian perché pensa che andare a trovare la zia in Florida e fare un po’ di birdwatching non possa che farle del bene e rasserenarla un po’. Jamie è una viaggiatrice esperta, una lesbica dichiarata e non ha nessuna intenzione di consegnare l’auto che hanno noleggiato nei tempi stabiliti dall’agenzia e Marian è in qualche modo schiacciata dalla vitale prepotenza della scoppiettante Jamie. Entrambe però non sanno che sulle loro tracce ci sono due killer, uno violento e silenzioso, l’altro noioso e chiacchierone - coppia decisamente male assortita quasi quanto Jamie e Marian e in qualche modo ad essa speculare - che ha il compito di recuperare ad ogni costo la valigia, ma tra un locale per sole donne e l’altro, per i due sicari non perdere le tracce delle ragazze non sarà per nulla una cosa facile.
Scritto da Tricia Cooke, moglie di Ethan Coen, e primo film diretto senza la partecipazione del fratello Joel, “Drive away dolls” (che la Universal ha deciso di editare soltanto in lingua originale con sottotitoli, ndr) è una delusione incredibile, un road movie a cavallo tra la commedia e il thriller di rara bruttezza che non può che lasciare stupefatti quanti hanno finora amato ed apprezzato il cinema dei fratelli Coen. Inutilmente volgare senza essere per questo minimamente trasgressivo il film si regge, si fa per dire, su una trama che fa acqua da tutte le parti con personaggi improbabili - il senatore repubblicano interpretato da Matt Damon - e motivazioni incredibili - davvero il contenuto della misteriosa valigetta è in grado di giustificare omicidi così brutali e riscatti così onerosi? - che rendono difficile seguire con un po’ di attenzione il filo della narrazione che si dilunga qua e là con scene di sesso narrativamente gratuite ed esteticamente noiose e che ci fanno domandare perché Ethan Coen abbia voluto realizzare un film del genere, che nulla aggiunge e molto toglie alla sua luminosa e splendida carriera. Mah, talvolta anche i maestri fanno le loro battute a vuoto.