È Gianna Pentenero, 59 anni, assessore comunale in carica a Torino ed ex assessore regionale nelle Giunte Bresso e Chiamparino, la candidata del Pd alla presidenza della Regione Piemonte: una soluzione di sintesi tra Chiara Gribaudo e Daniele Valle, in campo sin dallo scorso autunno quando la scelta sembrava affidata alle primarie, poi sacrificate nel vano tentativo di raggiungere un’intesa - e individuare un candidato comune - con il Movimento 5 Stelle. Pentenero è stata scelta per acclamazione dall’Assemblea regionale del Pd, convocata per oggi, sabato 16 marzo a Torino, dopo che la segreteria regionale ha chiesto e ottenuto da Gribaudo e Valle un “passo di lato” per evitare la conta.
Sindaca di Casalborgone (Torino) per tre mandati, dai primi anni Novanta a inizio Duemila, era stata eletta in Regione nel 2005 ed era stato nominata con deleghe all’istruzione e alla formazione professionale nella Giunta Bresso. Rieletta nel 2010 in Consiglio regionale, questa volta tra i banchi della minoranza, era stata riconfermata una terza volta nel 2014, nuovamente con incarichi in Giunta, all’istruzione, al lavoro e alla formazione professionale nella squadra di Chiamparino. Attualmente, è assessore al lavoro, alle attività produttive e alla sicurezza del Comune di Torino.
"Nulla è impossibile. Al lavoro per il Piemonte - sono le prime parole della candidata sulla sua pagina Facebook -. Oggi l'assemblea regionale del Partito Democratico Piemonte mi ha scelta come candidata unitaria alla presidenza della Regione. Ringrazio il vertice del partito e il segretario Domenico Rossi e tutti e tutte i parlamentari e le parlamentari presenti. Ringrazio Chiara Gribaudo e Daniele Valle perché non hanno mai giocato una partita individuale, ma hanno lavorato per unire. Il lavoro che hanno fatto è stato serio, importante e mirato a costruire. Da questo momento ci attende un lavoro duro e complesso. Vorrei costruissimo questo percorso velocemente e tutti insieme, nella consapevolezza che ce la si può fare: nulla è impossibile".
“Quella di Gianna Pentenero è una candidatura autorevole che il Pd mette a disposizione per costruire un'alleanza larga e competitiva. Pronti a dare una prospettiva al Piemonte a partire da sanità pubblica, politiche del lavoro e del welfare e transizione ecologica” scrive la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando. “Per me Gianna Pentenero è un sì: per il bene del Piemonte, candidiamo un’amministratrice appassionata e empatica, distante dall’“annuncite” che qualifica la Giunta Cirio” dichiara l’ex segretario regionale Paolo Furia.
“Bene che il Pd sia uscito dall' impasse che lo teneva bloccato da mesi con la proposta di Gianna Pentenero come candidata alla guida del Piemonte rivolta agli altri soggetti della coalizione di cui, lealmente, facciamo parte – commenta Flavio Martino, coordinatore regionale di +Europa -. Auspichiamo che presto venga convocato il tavolo della coalizione per confrontare questa proposta con eventuali altre indicazioni”. L’obiettivo – conclude è “lavorare per allargare la coalizione il più possibile verso l'area liberaldemocratica fino a rendere contendibile la guida della nostra regione a Cirio e Marrone”.
Di certo, la candidatura di Pentenero non troverà sponde nel Movimento 5 Stelle. A confermarlo è la nota diramata nel pomeriggio di sabato dai consiglieri regionali pentastellati Sarah Disabato, Sean Sacco e Ivano Martinetti, affiancati dai deputati Chiara Appendino e Antonino Iaria e dalla senatrice Elisa Pirro. “Apprendiamo dalle agenzie di stampa la decisione maturata dal Partito Democratico di ufficializzare la candidatura di Gianna Pentenero alle prossime elezioni regionali del Piemonte - scrivono -. Registriamo questo cambio di passo e di metodo, una decisione che cozza con il dialogo che - seppur tra difficoltà e differenze - era stato intavolato in trasparenza e franchezza in questi mesi per definire gli aspetti programmatici di una proposta politica condivisa e unitaria. Alla luce di tutto questo, nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle illustrerà il proprio programma elettorale e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato presidente - convinto che il nodo per far voltare pagina al Piemonte sia quello di un’agenda programmatica all’altezza della volontà di cambiamento richiesta dai cittadini”.