La fumata bianca è arrivata. Nel pomeriggio di oggi (martedì 19 marzo), è stato trovato l’accordo con gli obbligazionisti che vantano crediti verso Egea. Significa che la multiutility albese si salva dal fallimento.
Per Egea è stata avviata - ed è tuttora in corso - la “composizione negoziata”, una procedura che mette a disposizione di un’azienda in crisi un esperto indipendente che agevoli le trattative con i creditori: l’obiettivo principale era quello di evitare il fallimento, nonostante gli 800 milioni di debiti accumulati dalla multiutility. Perché una procedura di composizione negoziata abbia successo, è necessario raggiungere un accordo con il 60% di ogni categoria di creditori, che nel caso di Egea sono il fisco, le banche, gli obbligazionisti, i fornitori e professionisti. Proprio con gli obbligazionisti la trattativa si è rivelata molto difficile: dopo un primo tentativo - fallimentare - si è svolto un secondo incontro, questa volta con esito favorevole.
In totale, gli obbligazionisti vantano un credito da 20 milioni di euro, a cui se ne aggiungono sulla carta altri 10 che, essendo garantiti da un gruppo assicurativo, sono di fatto esclusi dalla somma: le perplessità di due di essi, che detengono il 41% del credito complessivo, hanno inizialmente impedito di raggiungere quel 60% senza il quale, nel caso degli obbligazionisti come per le altre categorie di creditori, la composizione negoziata fallisce. Poi la svolta, di cui la stessa Egea ha dato notizia in una nota inviata alla stampa: “Gli obbligazionisti - si legge - hanno aderito agli accordi di ristrutturazione proposti in una misura superiore all’80%”.
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