“Casa del fiume” all’ex Ica, lo scambio della discordia

Sorgerà sul terreno ceduto al Comune. In cambio, il privato sposterà la volumetria in città. L’operazione urbanistica è stata approvata in Consiglio comunale con il voto contrario della minoranza

L'area ex Ica
L'area ex Ica dove sorgerà la Casa del fiume

La nuova Casa del fiume, porta di ingresso al Parco fluviale, sorgerà nell’area dell’ex concimificio Ica, vicino alla cappella di San Lazzaro, su 10 mila mq ceduti gratis al Comune di Fossano. È il risultato di un’operazione di scambio che permetterà ai proprietari di spostare altrove 3.900 mq di capacità edificatoria che aveva ottenuto nel 2015 in forza di una legge sulle aree degradate. La prima tranche, di 1.900 mq, atterrerà in via Salita al Castello.

Polemiche in Consiglio, dove la minoranza ha contestato l’assenza di una perizia sulla congruità dei valori che permetterebbe di dimostrare l'interesse pubblico. Paolo Lingua (Pd): Così diamo una cambiale in bianco” al proponente privato. Per il sindaco, invece, l’interesse pubblico risiede nella possibilità di ottenere “un terreno immediatamente libero per realizzare la Casa del fiume” e nel fatto che con il trasferimento delle volumetrie si scongiurerà in modo definitivo la costruzione di un nuovo villaggio residenziale in area contigua al Parco fluviale.

La delibera è stata approvata con il voto contrario dei consiglieri di Pd, Fossano Insieme e Centolampadine e l'astensione di Tiziana Airaldi (Fratelli d'Italia).

Articolo completo sulla "Fedeltà" di mercoledì 27 marzo