Crisi idrica, il Ronchi Miglia “non vuole stare a guardare”

L’assemblea del Consorzio irriguo rinnova il direttivo e pensa a soluzioni strutturali

Centallo Ronchi Miglia
La presidente del Consorzio irriguo Raffaella Giuliano (in alto a destra) con il vice-presidente Andrea Testa (in basso a sinistra), il direttore Roberto Gramaglia (in basso a destra) e le due dipendenti del Consorzio di secondo grado Sinistra Stura

La pioggia di queste settimane non deve ingannare. La crisi idrica non è un problema alle nostre spalle, ma riguarda il presente ed è in grado di condizionare il futuro. Ne sanno qualcosa gli utenti della Partecipanza Canale Ronchi Miglia, Consorzio irriguo che raduna 585 utenti tra Cuneo, Centallo e Fossano, per un totale di 1.845 ettari di terreno, e che appartiene a sua volta, insieme ad altri sei, al Consorzio di secondo grado di sinistra Stura.

Lo scorso 15 marzo, i suoi utenti si sono riuniti in assemblea per confrontarsi sul tema e individuare possibili rimedi, nonché per rinnovare le cariche provvedendo alla riconferma della presidente Raffaella Giuliano per i prossimi quattro anni e alla scelta dei componenti in scadenza del direttivo, composto da due consiglieri per ogni “borca” (diramazione) in cui il Consorzio è suddiviso: Giorgio Martini e Umberto Giorgis per borca Nuova, Pier Giorgio Mondino e Sergio Viale per borca Piccola, Andrea Testa (vice-presidente) e Pietro Tavella per borca Bastonata, Egidio Mattalia e Danilo Dalmasso per borca Patacca, Francesco Bergesio e Giuseppe Consolino per borca Mezzo e Pier Giovanni Barbero per borca Trunata, di cui è espressione anche la presidente.

“L’ultima siccità risale al 2022 - ricordano presidente e vice all’indomani dell’assemblea - ed è stata così violenta da «bruciare» una parte delle coltivazioni, soprattutto di mais. Ma ce n’era stata un’altra l’anno precedente e una ancora nel 2017. Anche in passato c’erano stagioni siccitose, ma non avevano questa frequenza. Nel 2023 ci siamo salvati grazie a qualche temporale arrivato al momento giusto. Quest’anno sta andando meglio. Ma non siamo tranquilli. L’applicazione rigida della legge sul deflusso ecologico non ci lascia margini di manovra e basta un piccolo ritardo nelle precipitazioni per metterci in difficoltà”.

Per questo, il direttivo del Ronchi Miglia ha deciso di mettersi all’opera e, in assemblea, ha cominciato a valutare accorgimenti strutturali.

Articolo completo sulla "Fedeltà" di mercoledì 28 marzo