In controtendenza con un inverno che non era stato ricco di precipitazioni, con l'eccezione di febbraio, quello appena trascorso è stato un marzo da record. “Record”, è vero, è ormai una parola che si legge troppo spesso sui giornali, così come “emergenza”, usata a volte per eventi meteorologici del tutto prevedibili in una certa parte dell’anno, ad esempio le le nevicate a dicembre; ma, in questo caso, i numeri non lasciano spazio a dubbi, come indica l’Arpa regionale. L’agenzia per la protezione ambientale fa sapere che sono stati raggiunti i “i 280 mm di precipitazioni cumulate mensili medie sul bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino”, un dato che, “oltre a segnare il record storico degli ultimi 70 anni, rappresenta il quadruplo di quanto precipita normalmente a marzo che, già per sua natura, è il terzo mese più piovoso alle nostre latitudini”.
Buone notizie, dunque, per le riserve idriche, messe a dura prova negli ultimi anni dalla scarsità di pioggia e neve. In questo 2024, dicono ancora da Arpa, il valore cumulato dall’inizio dell’anno solare "è così elevato che, se anche non piovesse più fino a giugno, le piogge medie annuali in Piemonte sarebbero ancora nella media climatica degli ultimi 30 anni”. Nel dettaglio, “le portate medie mensili dei corsi d’acqua risultano superiori alla media mensile storica, determinando scarti positivi su tutti i bacini della regione”: il fiume Tanaro fa registrare +27% a Farigliano, lo Stura di Demonte +69% a Gaiola. In parallelo, si traduce in un primato storico, per questo periodo dell’anno, la quantità di neve presente sulle Alpi piemontesi, in particolare sui settori settentrionale e occidentale: alla stazione di Pian dei Camosci in alta Val Formazza, lo spessore al suolo supera i 4 metri. “In lenta ripresa quasi ovunque” anche le acque sotterranee , il cui livello sta finalmente salendo grazie alla pioggia di questi mesi, dopo essere precipitato negli ultimi due anni di siccità.
“Grazie alle precipitazioni abbondanti di febbraio e quelle addirittura da record di marzo – sintetizzano da Arpa Piemonte –, gli indici ci mostrano una regione in salute dal punto di vista della disponibilità d’acqua: alle scale temporali medio-brevi, di 1 mese e di 3 mesi, il Piemonte è in condizioni di piovosità severa o anche estrema, situazione che si verifica mediamente una volta ogni 30 anni circa, mentre alle scale temporali superiori, di 6 e 12 mesi, la regione è in condizioni di piovosità generalmente moderata e, solo nel basso Piemonte, il regime attuale è quello «normale» seppur tendente al piovoso/umido”.