Dogliani non si candida: appoggerà il centro-destra

Dopo alcune settimane di riflessione, ha annunciato che non correrà come sindaco di Fossano

Gianfranco Dogliani

Gianfranco Dogliani non sarà il “terzo uomo” tra Dario Tallone e Francesco Balocco. Dopo alcune settimane di riflessione, ha infatti annunciato che non si candiderà a sindaco di Fossano. Niente “terza via”, diversamente da quanto il coordinatore cittadino di “Azione” aveva lasciato immaginare almeno fino all’inizio di marzo, ma un appoggio al centro-destra attraverso una lista, di cui faranno parte alcune figure a lui vicine, ma non lui direttamente, che presidierà l’area moderata e liberale.

È una sorpresa - tenuto conto delle intenzioni manifestate con il progetto “Immagina Fossano” -, ma non in senso assoluto, anche alla luce del posizionamento di “Azione” a livello regionale, a sostegno del centro-destra e di Alberto Cirio, e della coltre di silenzio che da qualche settimana avvolgeva la sua proposta terzista.

Nella sua nota di rinuncia, Dogliani non rinnega peraltro quell’ipotesi di una “proposta civica, di centro”, che aveva accarezzato, ma confida di aver gettato la spugna “perché la sensazione, nel tempo, si è assestata sul fatto che il mondo continui imperterrito a vedere le cose solo da due posizioni: a destra e a sinistra”. E così, da queste premesse, la prospettiva di una candidatura “è stata man mano offuscata da questo contesto politico estremamente polarizzato”, che avrebbe rischiato di “vanificare gli sforzi e l’impegno senza arrivare ad un risultato obiettivamente efficace”.

Posto nelle condizioni di schierarsi “di qua o di là”, Dogliani - che ha un lungo passato nelle file di Forza Italia - è giunto alla conclusione che “avere qualche aggancio a livello nazionale può essere davvero utile al fine di non lasciare sola Fossano. Perché in un progetto per la città non ci vuole approssimazione, ma una serietà profonda”.

Di seguito, la nota inviata oggi alla “Fedeltà”

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Da un po’ di tempo sono contattato da persone per strada, da amici e da giornalisti per sapere se presenterò ufficialmente una candidatura a Sindaco.
Ebbene, mancano meno di due mesi alle elezioni amministrative e credo di avere dedicato l’ultimo anno e mezzo quasi esclusivamente alla costruzione di qualcosa di buono per la città dove vivo. Eppure, o forse è meglio dire nonostante questo, ho deciso che non mi candiderò a sindaco di Fossano.

Ho iniziato ad appassionarmi al virus della politica a 16 anni e da allora non è passato un solo giorno della mia vita in cui non abbia pensato, cercato, letto, discusso qualcosa di politica, oltre a sperimentare 10 anni di Consiglio provinciale e 24 anni di Consiglio comunale fossanese.

Da questa esperienza e da una forma di maturità che, permettetemi, mi è arrivata anche con le basette grigie, ho cominciato a ragionare sulla possibilità di una terza via: una proposta civica, di centro, che potesse in qualche modo discostarsi dalle idee a volte troppo settarie dei classici partiti. Ho capito, parlando con le persone insoddisfatte dagli uni e dagli altri, che ci sarebbe stato bisogno di un’iniziativa di questo tipo.

Con un gruppo ristretto di amici prima, e in seguito con alcuni imprenditori e professionisti, ho lavorato ad un progetto che puntava a creare una Fossano migliore.

L’idea davvero importante era, non solo di non proporre un partito, ma di cambiare anche le persone inevitabilmente e perennemente coinvolte in questi partiti.

La vita politica richiede coraggio ma forse questo coraggio ancora ci manca.

Perché la sensazione, nel tempo, si è assestata sul fatto che, sebbene le forze politiche nascano, muoiano o cambino pelle alla velocità della luce (così come alcune persone, tra l’altro), il mondo continui imperterrito a vedere le cose solo da due posizioni: a destra e a sinistra (il che francamente fa sorridere visto che una bella fetta di trasformisti, buoni per tutte le stagioni, veleggia da una parte all’altra in base all’opportunità, ma tant’è…).
Il senso di valutare una candidatura è stato man mano offuscato da questo contesto politico estremamente polarizzato. Io avevo dato la mia disponibilità a coordinare un gruppo di persone che avrebbe potuto rappresentare un’area civica di centro ma il rischio era, nel contesto politico attuale tornato bipolare, di vanificare gli sforzi e l’impegno senza arrivare ad un risultato obiettivamente efficace.

La verità è che avere qualche “aggancio” a livello nazionale può essere davvero utile al fine di non lasciare “sola” Fossano. Perché in un progetto per la città non ci vuole approssimazione, ma una serietà profonda.

Per concludere, quindi, non ci sarò, nel calderone dei candidati ma resterò al fianco di alcune persone giovani, competenti, determinate, che hanno intenzione di scendere in campo in una lista nella coalizione di centro-destra che rappresenta l’area moderata e liberale e faranno di tutto per sostenere alcuni punti programmatici che io ritengo importanti per il futuro della città.

Perché sempre di questo si tratta: di fare qualcosa di buono per Fossano.

E in questo non ho intenzione di tirarmi indietro, né ora, né mai.

Gianfranco Dogliani