Casa del parco e area camper a Stura

L'Amministrazione Tallone pensa a una nuova vita per due aree lungo il fiume: al via la ricerca dei fondi necessari

Stura parco fluviale

Per due aree lungo il fiume Stura, quella che ospitava la “Negro escavazioni” e quella dell’ex concimificio Ica vicino alla cappella di San Lazzaro, potrebbe cominciare una nuova vita. Nel primo caso, si vuole allestire un’«area camper», nel secondo costruire la Casa del parco fluviale; da una parte e dell’altra, si vogliono ricavare degli spazi per lo svago e il riposo delle famiglie. Sono gli obiettivi dell’Amministrazione Tallone, che punta ad ottenere i fondi necessari per la trasformazione.

“La prima cosa, quella più importante, era avere la disponibilità del terreno”, sottolinea il vicesindaco Giacomo Pellegrino. Delle due, quella di cui il Comune è entrato in possesso più di recente è l’area a San Lazzaro. “Un’area in posizione strategica - continua Pellegrino -, sulla riva dello Stura e vicino alla foresta fossile; un’area dove confluiscono molti percorsi della rete sentieristica fossanese”.

Qui si prevede di costruire la Casa del parco fluviale, struttura analoga a quella che sorge a Cuneo e che è anch’essa legata al Parco fluviale Gesso e Stura, di cui fanno parte sia la città degli Acaja, sia il capoluogo della Granda. Oltre all’area interna, l’edificio comprenderebbe un’area esterna, in parte coperta; verrebbero ricavati spazi per le conferenze e la didattica da mettere a disposizione delle scuole. Sempre in quella porzione di terreno dove si trovava l’Ica, si punta a creare un’ulteriore area all’aperto per le attività didattica e un’«area picnic»; da allestire anche un’«area anfiteatro», che ricalca appunto la forma degli antichi anfiteatri e che verrebbe impiegata per attività culturali.

In parallelo, nell’area che appartenne alla “Negro escavazioni” si vuole allestire uno spazio per i camper, che verrebbe ovviamente dotato dei servizi necessari per quanti si spostano a bordo di questi mezzi. Non mancheranno, neppure in questo caso, un’«area verde» con giochi per bambini e un’«area picnic». All’esterno dell’ex area Negro c’è, com’è noto, l’isola ecologica e ci sarà, per volontà dello Csea (consorzio Servizi ecologia ambiente), il Centro del riuso che a sua volta sostituirà l’ex depuratore a confermare - dice ancora Pellegrino - “la valenza ambientale di questo intervento”.

Sempre in ottica ambientale, sulla Casa del parco sarà installato un impianto fotovoltaico che ne garantisca, per quanto possibile, l’autonomia energetica. Nei pressi sorgerà inoltre un mini-parco, che potrebbe essere dedicato alla geologia con un legame alla vicina foresta fossile, o all’agricoltura con l’allestimento di un “orto didattico” o alle energie rinnovabili. In entrambe le aree - l’ex Negro e l’ex Ica -, nell’ambito dell’intervento si lavorerà anche per migliorare la viabilità e ricavare dei parcheggi da mettere a disposizione dei visitatori.

Se il progetto c’è - e ci sono i rendering, che permettono di immaginare il futuro di queste due aree - bisogna trovare i fondi: tre - spiega il vicesindaco - le strade che l’Amministrazione vuol percorrere. Il Comune cercherà, autonomamente, di intercettare dei finanziamenti; in parallelo, e sempre per le due aree fossanesi, farà lo stesso tentativo il Parco fluviale. Si vuole inoltre sfruttare il meccanismo sulla base del quale ad eventuali interventi edili che comportano il consumo di suolo devono corrispondere interventi di “compensazione ambientale/ecologica”: l’imprenditore, se per qualche ragione non può effettuare questi ultimi, deve versare una somma all’Amministrazione comunale, che a sua volta la impiega per “attività di rigenerazione dei valori ambientali e paesaggistici” in ambiti come le due aree vicino allo Stura.