Ha vissuto la malattia con lucida consapevolezza, seguendone passo passo le diverse fasi, informandosi su tutto, e riflettendo su ogni aspetto di questa situazione che le era capitata, ragionando su come vivere al meglio il periodo che le era dato, assaporendo il bello del quotidiano: un fiore, i colori del cielo, un piatto da cucinare con cura… E dando, se possibile, ancora più spazio alle relazioni. Perché Luciana Borra, morta domenica sera a 64 anni, era una donna di relazione. La sua capacità di relazione riassumeva tante altre sue qualità: il suo sguardo positivo sulla vita, la sua profondità, la sua curiosità per le cose del mondo, il suo desiderio di conoscenza e la volontà di cambiamento, il suo amore per la cura dei dettagli, il suo intuito, la sua determinazione e la sua intraprendenza. Aveva saputo mettere a frutto la sua capacità di relazione con le persone che maggiormente sentono questa necessità, gli anziani e, dopo aver lavorato come impiegata alla Balocco, aveva dedicato l’ultima parte della sua vita lavorativa a queste persone, cui sapeva trasmettere fiducia, grinta, voglia di vivere, energia, allegria.
Il funerale si svolge martedì 30 aprile, alle 15, nella chiesa del Salice; seguirà la cremazione a Bra.
La redazione de La Fedeltà porge affettuose condoglianze al marito Tom Mana e alla figlia Claudia con Pier Giacomo.
Il ricordo completo su La Fedeltà di mercoledì 1° maggio