Due settimane a Baboucar Toumbou. Sono quelle vissute dal 26 marzo al 6 aprile da undici componenti della Fondazione Matteo - nove dei quali centallesi - guidata da Sergio e Mari, genitori di Matteo Costamagna, e dagli zii Angela e Giorgio. Nel piccolo villaggio senegalese, la Fondazione Matteo ha aperto, il 4 gennaio di 20 anni fa, la Casa de Santé, divenuto un punto di riferimento molto importante per i suoi abitanti, che possono essere curati e medicati dall’infermiere professionale Nama (assunto dalla Fondazione) e dall’ostetrica Bineta, che segue i bimbi nei primi anni di vita. Mensilmente, viene fatto il controllo del peso per verificare che ci sia una normale crescita; per questo, la Fondazione provvede anche all’acquisto di latte in polvere da destinare ai bimbi che ne hanno bisogno, oltre ai medicinali per la farmacia della Case de Santé. Un aiuto importante, inoltre, viene portato anche alla scuola di Baboucar, in favore della quale la Fondazione provvede annualmente all’approvvigionamento delle derrate alimentari per la mensa e alla fornitura del materiale didattico, favorendo la frequenza scolastica grazie al pasto consumato a scuola. E, per consentire agli alunni più meritevoli di continuare gli studi, vengono assegnate ogni anno cinque borse di studio. Esiste, infine, una sinergia tra la scuola e l’ambulatorio: il direttore, infatti, provvede a segnalare i bambini che hanno problemi di salute in modo tale che l’infermiere possa curarli.
Tante le emozioni vissute di ritorno da Baboucar: la più grande, forse, è quella di Simona Mandrile, che ha avuto la possibilità di riabbracciare la “piccola” Famata, oggi 23enne, che conobbe nel suo primo viaggio nel 2005, quando aveva appena 4 anni , e con la quale è rimasta in contatto per tutto questo tempo, inizialmente via posta e da qualche anno tramite whatsapp. A lei e ad Anna Aimetta, la più giovane del gruppo con i suoi 17 anni, abbiamo affidato le impressioni di viaggio.
Sulla "Fedeltà" di mercoledì 8 maggio le impressioni di viaggio di Simona e Anna.