Suggestiva, toccante, corale. Così è stata la celebrazione eucaristica all’aperto che ha avuto luogo nella serata di sabato 11 maggio sul piazzale del Santuario Madre della Divina Provvidenza in occasione dell’anniversario della seconda apparizione mariana avvenuta a Cussanio 503 anni fa.
Impeccabile la scenografia con la cupola della chiesa stagliata in un cielo azzurro maggio che lentamente lasciava spazio al tramonto, il richiamo delle campane in sottofondo, le porte della navata principale spalancate sull’altare centrale illuminato dal chiarore delle candele e un secondo altare allestito all’esterno. Tra i fedeli che man mano occupavano i posti a sedere, spiccavano a tratti le macchie rosso acceso delle tuniche indossate dai portatori di S. Giovenale. All’ora convenuta, il corteo dei celebranti in processione ha attraversato il corridoio centrale della piazza tra le due navate en plein air occupate da un buon numero di partecipanti (anche se decisamente sottodimensionato rispetto ai posti disponibili). Un maestoso coro misto, con elementi provenienti dalle diverse cantorie parrocchiali, ha intonato un inno di lode in latino e ha poi accompagnato i momenti salienti della liturgia con numerosi canti.
Don Pierangelo Chiaramello, Rettore del Santuario, ha introdotto la funzione ricordando la nascita della diocesi Cuneo-Fossano poco meno di un anno fa (il 1° giugno 2023) di cui è patrona la Madre della Divina Provvidenza. Ha poi salutato la presenza di Roberto Repole, Arcivescovo metropolita di Torino e Vescovo di Susa, invitato a presiedere la celebrazione affiancato dal nostro Vescovo, Piero Delbosco, e dal Vescovo emerito di Saluzzo, Giuseppe Guerrini.
Nino Mana, appena nominato Rettore della Compagnia di San Giovenale per il 2024, ha prestato la sua voce per la lettura del Vangelo secondo Marco (16,15-20). “Stasera celebro con voi la comunione di tutte le chiese cattoliche e l’invito gioioso di Dio alla conversione proprio nell’anniversario della seconda apparizione mariana all’umile pastore Bartolomeo Coppa. Accogliendo il Cristo risorto, Dio ha voluto contemplare tutta l’umanità. Nessuno resterà prigioniero della propria solitudine mortale: niente andrà perduto, in Lui, di noi e della nostra storia”. Queste le parole centrali della riflessione di mons. Repole, stimato teologo, curatore della collana “La teologia di Papa Francesco” e dal 2022 Custode pontificio della Sacra Sindone. A lui il Vescovo Delbosco ha poi rivolto un messaggio di cordoglio da parte di tutta la comunità per l’improvvisa scomparsa, proprio nei giorni scorsi, di un giovane sacerdote nella Diocesi di Torino. Il rito si è concluso con la lettura della “Preghiera alla Madre di Provvidenza”.
Marianna Mancino