Un’opera silenziosa, svolta con umiltà e spirito di servizio. È quella dei volontari Caritas a Levaldigi, nata nel 2017 per far fronte alle richieste di alcune famiglie, prevalentemente straniere, che avevano bisogno di un sostegno economico. Ma se il gruppo Caritas è relativamente recente, l’attenzione agli ultimi e ai fragili ha una storia lunga. “Nel 2017 possiamo dire che abbia preso forma una nuova strada della carità, istituzionalizzata con la Caritas, ma se andiamo indietro nel tempo scopriamo che il paese è sempre stato molto sensibile nei confronti dei poveri - spiegano i volontari -. La povertà non è una novità, c’è sempre stato chi faceva fatica ad andare avanti e a Levaldigi c’è una lunga storia di parroci dal cuore grande e sensibile. C’erano anche le suore che avevano una mensa a disposizione dei bambini che dalle campagne venivano a Levaldigi per frequentare la scuola e per chi avesse bisogno di un piatto di minestra”.
Nel tempo il volto della povertà è cambiato. Se cento anni fa era quello delle famiglie numerose, degli anni di carestia, delle ferite provocate dalle guerre, oggi è una povertà che spesso si associa a isolamento e lontananza dagli affetti. Sono famiglie di origine straniera, che parlano lingue diverse, provengono da culture differenti e faticano sia nell’inserimento lavorativo che nelle relazioni umane: “Il nostro lavoro parte dall’ascolto. Cerchiamo di non limitarci a dare un sostegno puramente materiale. Certo portiamo la borsa spesa che prendiamo dall’emporio di Fossano, ma cerchiamo anche di fornire vicinanza, ascolto, condivisione, amicizia”.
In questo momento la Caritas di Levaldigi si fa carico di una decina di famiglie, straniere e italiane e per farlo ha costruito una rete con altre realtà. I volontari della Caritas di Genola, ad esempio, consegnano ciò che viene ricevuto dalle aziende saviglianesi attraverso il progetto della Fondazione Cassa di risparmio di Savigliano “Insieme per donare”, sviluppato per coinvolgere aziende e associazione nella rete del dono. “Con Genola è nata una bella collaborazione. Il paese è più grande e conta su un maggior numero di volontari. Grazie al progetto Insieme per donare siamo anche riusciti a fare una consegna settimanale di verdura che è molto apprezzata. Purtroppo a Levaldigi siamo in pochi. Il volontariato è sempre difficile, ma quello della Caritas è ancora più complesso perché bisogna conoscere le persone, ci deve essere fiducia” proseguono i volontari.
Grazie alla rete, recentemente si è potuto, ad esempio, aiutare una famiglia che aveva necessità di mobili, reperiti grazie alla Caritas di Fossano. Se le braccia sono poche, comunque, la generosità a Levaldigi è di casa: “Ogni anno viene celebrata una messa in occasione della Giornata mondiale dei poveri. In quell’occasione le offerte vengono destinate alla Caritas e i fedeli rispondono in modo notevole. Questo ci fa piacere perché significa che il nostro lavoro silenzioso viene apprezzato. Vogliamo ringraziare i levaldigesi e anche le istituzioni. Il Comune di Savigliano, nelle persone del sindaco Antonello Portera, della vice sindaca Federica Brizio e dell’assessore alle Politiche sociali Anna Giordano; la Fondazione Cassa di risparmio di Savigliano, il presidente della Consulta della solidarietà. Un grazie alla Caritas di Genola e a quella di Fossano, senza le quali il nostro lavoro sarebbe immensamente più difficile”.
I volontari Caritas a Levaldigi, generosità silenziosa
La loro è una lunga storia di solidarietà