di Tran Anh Hung; con Juliette Binoche, Benoit Magimel, Emmanuel Salinger, Patrick Assumcao, Galatea Bellugi; Francia, 2023, durata 145 minuti.
L’arte della cucina o, forse e meglio, l’arte in cucina. Il film di Tran Anh Hung è nei fatti un compendio di ciò che l’esperienza culinaria dovrebbe essere, qualcosa che va al di là di ingredienti e alimenti, di quanto si mette in tavola e poi, conseguentemente si introduce nel corpo, ma un’attività che partendo dall’amore e dal rispetto dei cibi e delle materie prime diviene lo specchio dell’amore dell’uomo per la natura e per se stesso.
Eugenie (Juliette Binoche) è una cuoca eccezionale, da oltre vent’anni al servizio di Monsieur Dodin (Benoit Magimel), nobil uomo e gourmet raffinato che ha fatto dell’amore per la cucina una delle sue ragioni di vita, l’altra è per l’appunto la bella Eugenie. Col passare degli anni la comune passione culinaria si è infatti tramutata in passione amorosa ma Eugenie è comunque restia a tradurre tutto ciò in un matrimonio, vuole conservare la propria indipendenza e teme che la quotidianità possa incrinare il rapporto con Monsieur Dodin, il quale però non è intenzionato a lasciar correre. L’amore per Eugenie coincide con l’amore per la cucina, lo supera e travalica e così decide di preparare per la donna amata un intero pasto che attraverso le diverse portate possa riassumere tutto ciò che prova per lei.
Liberamente ispirato al romanzo di Marcel Rouff “The life and the passion of Dodin Bouffant” il film di Tran Anh Hung è una lunga e appassionata celebrazione dell’arte culinaria che si trasforma in una celebrazione dell’amore romantico (niente a che vedere dunque con l’aggressività di certe trasmissioni culinarie televisive, niente agonismo ai fornelli ma ricerca del sapore e della delizia del palato e amore per ciò che si fa), e se il filosofo Ludwig Feurbach affermava “siamo quello che mangiamo” Eugenie e Dodin ci mostrano che non soltanto questo è vero ma siamo anche “ciò che facciamo e come lo facciamo”. Preparare un piatto richiede tempo, pazienza, attenzione, ogni ingrediente deve essere lavorato lentamente e con cura (il regista si è avvalso della consulenza sul set del pluristellato cuoco Pierre Gagnaire) e Tran Anh Hung ci mostra tutto questo in un’evidente metafora dell’amore di Dodin per Eugenie, le numerose sequenze di preparazione dei piatti sono davvero strabilianti (e però anche un pochino strabordanti) così come le interpretazioni di Juliette Binoche/Eugenie e Benoit Magimel/Dodin, un eccezionale canto d’amore “ai fornelli”.