50ª Settimana sociale dei cattolici a Trieste, cinque i delegati della diocesi

A Trieste dal 3 al 7 luglio. Tema dell'evento: “Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro”. In apertura il Presidente della repubblica Sergio Mattarella, chiusura con Papa Francesco.

Settimana Sociale Al Cuore Della Democrazia Loc03

“Sono giunte alla cinquantesima edizione, ma non sono una celebrazione del passato: le Settimane sociali dei cattolici, nate nel 1907 e da allora sempre ben radicate con il cuore e la mente nel proprio tempo, approdano a Trieste dal 3 al 7 luglio con il desiderio di stare nel presente e di guardare al futuro”. Lo afferma mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali.

A Trieste sono previsti quasi un migliaio di delegati delle diocesi, di cui 70 vescovi, con una significativa presenza giovanile, proveniente da diocesi, associazioni e movimenti, esperienze locali (“buone pratiche”). Anche la diocesi di Cuneo-Fossano ha i suoi delegati. Insieme al vescovo Piero Delbosco e a Mauro Verra, incaricato diocesano dell’ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, saranno a Trieste due giovani: Giulia Filippi di Fossano, per la Caritas diocesana, e Rachele Barale di Fontanelle per l’Azione Cattolica. Per la delegazione nazionale dei consiglieri spirituali della Coldiretti sarà presente anche don Flavio Luciano, vicario per la pastorale della diocesi.

A suggellare l’evento, a modo di inclusione, saranno in apertura, mercoledì 3 luglio (alle 17), l’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - la cui presenza evidenzia il rilievo che l’appuntamento di Trieste ha per la vita dell’intero Paese -, e, in chiusura, quello di Papa Francesco: il Santo Padre domenica 7 luglio concluderà i lavori della Settimana sociale e, alle 10,30, presiederà la concelebrazione eucaristica in piazza Unità d’Italia.

L’obiettivo della settimana sociale di Trieste, - che ha per tema “Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro” - è “riflettere sul tema della democrazia per recuperarne il senso e rileggerla alla luce della Dottrina sociale della Chiesa, approfondendo i fondamenti antropologici, le trasformazioni che la partecipazione sta vivendo, le idee e le procedure che possono rigenerarla, a partire da una presenza nella società civile più efficace - spiega il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi -. Consci della storia delle Settimane sociali e di quanti le hanno animate, vogliamo offrire il contributo dei cattolici per rispondere alle sfide che l’Italia, l’Europa e il mondo sono chiamati ad affrontare”. Per questo, ampio spazio sarà riservato ai tavoli di discernimento e di confronto, con una metodologia grazie alla quale possano emergere delle proposte condivise.

Uno degli elementi caratterizzanti saranno le Buone pratiche, circa 150 realtà – piccole e grandi, attivate da associazioni e movimenti ecclesiali, cooperative sociali, Comunità energetiche, esperienze del Progetto Policoro – che nel Paese rigenerano i territori e che potranno essere conosciute attraverso gli stand allestiti nel Villaggio delle Buone pratiche. Quindici invece saranno le Piazze tematiche che permetteranno un approfondimento e un confronto su temi di attualità per la vita del Paese e dell’Europa.

Quello di Trieste non è un evento delimitato ai giorni della sua celebrazione, ma un processo che sta aiutando a riflettere sulla qualità della partecipazione alla vita socio-politica e sulla democrazia. Una considerazione che si legge nel comunicato finale dell’Assemblea generale della Cei del maggio scorso e quanto mai attuale, anche alla luce delle recenti elezioni europee ed amministrative nel nostro Paese.