È in programma dal 15 al 20 luglio a Torino il 13° Raduno internazionale delle Equipes Notre-Dame: oltre 7.500 gli equipiers provenienti da ogni parte del mondo che vivranno una settimana di spiritualità e riflessione.
Tra i partecipanti anche Daniela e Bruno Olivero, coppia responsabile della Regione Nord-Ovest A, cioè di quella parte del movimento presente in Piemonte esclusa la provincia di Alessandria. "Abbiamo avuto la possibilità di veder nascere questo Raduno internazionale, essendo organizzato dalla nostra Regione - spiegano a La Fedeltà che li ha intervistati sul numero del 3 luglio scorso - , per cui ci portiamo innanzitutto l’entusiasmo e l’impegno delle circa 200 persone che hanno dato tantissimo tempo ed impegno per la preparazione: una testimonianza preziosa ed una grande speranza. La Chiesa universale sta vivendo il Sinodo: la sinodalità ci pare sia una caratteristica fondamentale del nostro Movimento che viene sottolineata da questo raduno".
Il tema scelto (“Andiamo con cuore ardente”) richiama l’episodio del Vangelo dei discepoli di Emmaus e, hanno spiegato oggi gli organizzatori nella conferenza stampa di presentazione dell'evento, "sarà vissuto in giornate intense con la celebrazione eucaristica tutti i giorni, momenti di meditazione, conferenze, incontri plenari e spettacoli".
Negli hotel distribuiti a Torino e in provincia da Ivrea ad Asti ci saranno occasioni di confronto in gruppi ristretti. Sono 86 i Paesi rappresentati: primi i brasiliani con quasi duemila persone, seguiti dai francesi e dagli spagnoli, quindi italiani e colombiani. Ci saranno anche coppie provenienti dalla Nuova Zelanda, dall’Australia, dal Botswana, dalla Repubblica Domenicana e dalla Guinea. L’organizzazione coinvolge anche 400 volontari che sosterranno le attività in gran parte svolte all’interno dell’Inalpi Arena.
Tra i relatori: il card. José Tolentino de Mendonça, Marina Marcolini, Gabriella Gambino, Maria Clara Lucchetti Bingemer e la coppia Masu e Xosè Manuel Dominguez de la Fuente, suor Nathalie Becquart e Elisabeth Saléon-Terras, collaboratrice a Troussures per oltre vent’anni di padre Henri Caffarel, fondatore del Movimento.
Durante il Raduno i partecipanti avranno l’opportunità di percorrere gli itinerari spirituali nei luoghi simbolo a Torino, Chieri e Castelnuovo Don Bosco per conoscere esperienze e tradizioni religiose ricche di santità.
La storia dell’Equipe Notre Dame
Parigi 1938. Quattro giovane coppie, cristiani impegnati, vogliono vivere il loro amore alla luce della fede. Chiedono a padre Henri Caffarel di guidarli in questa ricerca. “Cerchiamo insieme”, rispose padre Caffarel. Parte di qui il seme che è diventato l’Equipe Notre Dame (End). Il giovane sacerdote nato a Lione fino ad allora aveva concentrato la sua attività nella formazione spirituale dei giovani laici, nell’ambito dei Giovani Operai Cattolici e poi nel segretariato dell’Azione Cattolica per i media: radio e cinema. Organizzava ritiri spirituali, soprattutto per i giovani studenti. Il 25 febbraio 1939 il gruppo di coppie con padre Henri visse la prima riunione.
Passano otto anni, e in mezzo imperversa la Seconda guerra mondiale, nel 1947 le coppie sono diventate più numerose e sentono la necessità di avere un documento di riferimento. Nasce la Carta delle Equipes Notre Dame; la nozione di spiritualità coniugale si delinea. Spronate dalla Carta, le Equipes Notre Dame si diffondono velocemente in Francia, Belgio e Svizzera, poi in Europa, America del Sud e del Nord. Decidono di ritrovarsi per vivere insieme, da tutto il mondo, un raduno internazionale. Nel giugno del 1954 si svolge il primo a Lourdes, scelgono di dedicare il tema dell’incontro a loro stessi: “Le End, Movimento Internazionale”. In quell’occasione 900 membri End consacrano il Movimento Notre Dame. Cinque anni dopo, nel maggio del 1959 si svolge il 2° raduno internazionale, questa volta a Roma, come tema viene scelto: “Vocazione e itinerario delle End”. Circa 2.050 membri End vengono ricevuti da Papa Giovanni XXIII.
Preghiera, ascolto, dialogo, amicizia
Le End non sono nate da un progetto pianificato a tavolino, né dalla risposta ad una necessità pastorale: sono sorte per l’iniziativa e per l’esigenza maturata da coppie di sposi. Fiorite per dare una risposta ad un bisogno della vita di coppia di un itinerario vocazionale e salvifico e non subalterno che voleva confrontare il significato del sacramento del matrimonio con il vissuto della propria esperienza.
Una Equipe Notre Dame è una comunità, ogni equipe si costituisce liberamente, nessuno vi arriva a seguito di pressioni, nessuno vi rimane per obbligo. Ciascuno resta attivamente nella fedeltà allo Spirito. Ogni equipe si riunisce “nel nome di Cristo” e vuole aiutare i suoi membri a progredire nell’amore di Dio e nell’amore del prossimo per meglio rispondere alla chiamata del Signore. Una delle scelte fondanti delle End è stata quella di “essere movimento”. Le Equipe Notre Dame non eleggono rappresentanti né quadri dirigenti permanenti, non hanno altro patrimonio da amministrare che la fede degli équipiers.
Preghiera, ascolto, dialogo, amicizia, formazione e compartecipazione contraddistinguono la vita e l’attività di ogni Equipe in ciascun continente. Dall’ultimo ‘censimento’, relativo ai numeri del 2022 nel mondo ci sono oltre 14mila Equipes con 72mila coppie e quasi 9.000 assistenti spirituali (sacerdoti o suore). Rispetto a cinque anni prima i numeri sono in leggero aumento: le Equipes erano 13.500 con 68.600 coppie.