Horizon: an american saga – cap. 1

Horizon An American Saga

di Kevin Costner; con Kevin Costner, Sienna Miller, Sam Worthington, Giovanni Ribisi, Abbey Lee, Owen Crow Shoe,Tatanka Means, Ella Hunt, Tom Payne, USA, 2024, durata 181 minuti. 

Presentato Fuori Concorso a Cannes 2024 e in sala da circa una settimana,“Horizon: an american saga cap.1” è la prima parte di un’epopea western articolata in quattro episodi con un secondo capitolo già pronto (per il quale sembrava certa un’uscita a metà agosto ma ora la società di distribuzione parla di “data da definire”), mentre il terzo e il quarto sono ancora in lavorazione.

Narrazione epica in cui si intrecciano innumerevoli linee di racconto, “Horizon” è un progetto ambizioso a cui Kevin Costner si è dedicato prima ancora del grande successo di “Balla con i lupi” (1990) e che poi non senza fatica ha preso lentamente corpo. Vent’anni dopo la sua ultima regia (“Terra di confine”, 2003) Costner come Francis Ford Coppola per “Megalopolis” ha investito tempo, energie, passione oltre che una considerevole parte del proprio patrimonio nel progetto per dare vita ad una vera e propria saga western attraverso la quale raccontare le origini ma anche l’oggi del proprio Paese.

Il punto di partenza è il Montana (e qui le assonanze, almeno sotto il profilo geografico e territoriale con la serie tv “Yellowstone” ci sono tutte) una manciata di anni prima dello scoppio della Guerra di Secessione, una terra vergine dove il sogno di fondare una nuova comunità, Horizon appunto, può sembrare ancora possibile. Il fatto è però che quella terra è rivendicata anche dalle tribù Apache che la reputano un loro territorio di caccia e quindi, fatalmente lo scontro tra i nativi e i coloni diventa qualcosa di ineludibile.

Ma questa non è che una delle linee narrative di un racconto a più voci dove Hayes Ellison/ Kevin Costner è il perno intorno a cui ruotano una miriade di personaggi e situazioni, con carovane di coloni che solcano il West in cerca di fortuna, fuorilegge e cacciatori di taglie - i primi in fuga e i secondi in caccia -, prostitute e coolies cinesi, vendette familiari e sogni di ricchezza, per un racconto corale di grande potenza che si prende il tempo e lo spazio per sviluppare storie e personaggi.

L’impianto sia visivo che narrativo è quello del western classico di Ford e Hawks - uomini e donne induriti dalla vita di frontiera ma al contempo vulnerabili e per certi versi, fragili - con il limite, a tratti evidente, di essere “un primo capitolo” e dunque un film che pone le basi e le premesse per un racconto che si intuisce proseguirà in seguito, Costner gioca con astuzia sul senso dell’attesa e il film anche grazie a ciò conserva una sua potente intensità facendo emergere uno struggente desiderio di narrazione.