Allenarsi alla speranza

Pellegrinaggio Cussanio Fontanelle

Camminare è una metafora della vita, con le sue fatiche, i suoi obiettivi, le soddisfazioni. Lo è ancora di più camminare insieme, perché si sperimenta ciò che ci rende davvero umani, le relazioni, il confronto, la condivisione. E poi c’è il cammino del pellegrino, che si svolge su più livelli. Mentre si cammina verso la meta, in realtà si scopre un cammino più interiore, che va al cuore delle cose e della propria persona, all’essenziale. Forse è anche per questo che ancora oggi i pellegrinaggi hanno una forza attrattiva così potente. Nel pellegrinaggio ci si mette in gioco più che in altri “cammini”, si esce dalla propria zona di comfort per mettersi in ricerca, con fiducia, con speranza. Che è anche speranza di un Incontro.

Nei prossimi giorni centocinquanta pellegrini cammineranno da Cussanio a Fontanelle, un pellegrinaggio simbolico anche del cammino unito della nuova diocesi di Cuneo-Fossano. Si camminerà per diverse ore di notte. Interessante! Quante volte nella vita ci troviamo a camminare nella notte, faticando a vedere la meta o dove stiamo poggiando i piedi. Un bell’esercizio di speranza. Perché non è vero che i nostri occhi si abituano al buio. Si allenano a cogliere anche i piccoli segnali luminosi. Si allenano a stare aperti nonostante tutto. E ad essere pronti a scorgere le prime luci dell’alba. Anche questo è pellegrinaggio, allenarsi alla speranza.