Lucio Maria Morra in mostra a Piozzo

La rassegna è aperta al pubblico fino a domenica 4 agosto, al Baladin open garden

Sant'Albano Morra Lucio Mostra A Piozzo09

C’è ancora tempo fino a domenica 4 agosto per vedere le opere di Lucio Maria Morra al Baladin open garden di Piozzo.
“Irriducibile” è un omaggio agli ostinati e alla fisica quantistica. Una rassegna eclettica che comprende opere delle collezioni I king, Paradisi inferiori, Shodoka, Pilastri dell’arte, Non-due, Luoghi e Grafemi.
Lucio Maria Morra nasce nel 1952 a Fossano. Studia Matematica pura all’Università di Torino. Nel 1976 intraprende il cammino dell’arte e la professione di pittore. Nel 1977 si trasferisce in Brasile, dove risiede fino al 1983. Tornato in Italia, vive stabilmente in provincia di Cuneo. La sua eclettica produzione nell’ambito delle arti figurative viene continuativamente integrata da una sostanziale attività di studio, ricerca e promozione culturale. Da questa versatile prerogativa scaturisce nel 1984 il suo interesse per la gnomonica, l’arte delle meridiane, che diventa nel 1986 la sua principale attività professionale. Nel 2012 riporta risolutamente in primo piano la sua libera produzione pittorica. Al di là della dimensione professionale, ha sempre interpretato il proprio percorso artistico soprattutto come un cammino interiore. Dal 1998 è monaco buddhista di tradizione Zen, responsabile del Dojo Zen Sanrin di Fossano.
“Il concetto della mostra è alternativo a quello classico dell’esposizione in galleria: lo spazio, il contesto, non è funzionale alle opere, ma viceversa. Le opere sono funzionali al contesto - spiega Morra -. Non sono state messe in risalto le singole opere, perché il vero protagonista è l’allestimento in sé. Le varie serie di quadri sono state distribuite, composte e armonizzate con l’ambiente, con gli spazi, i muri, l’arredo e lo spirito del Baladin open garden, come un abito su misura, come fossero a casa. In effetti i feedback pervenuti finora confermano entusiasticamente il raggiungimento di questo proposito. L’altro concetto è quello della scelta del titolo: irriducibile. Come ho scritto sull’invito si tratta di un omaggio agli ostinati e alla fisica quantistica. Riguardo agli ostinati è chiaro: a tutti coloro (incluso Teo Musso) e a quella parte di me che persegue senza demordere e contro corrente un sogno creativo e altruista. Riguardo alla fisica quantistica la spiegazione è più complessa. Per sintetizzare potremmo dire che è perché la fisica quantistica ha dimostrato definitivamente, con gli stessi strumenti scientifici, che la scienza non è deterministica e riduzionista, ma probabilistica e olistica, non può descrivere tutta la realtà, non può, neppure teoricamente, ridurla ad una formula. La coscienza, i sentimenti, la creatività non potranno mai essere attinti dal pensiero razionale. Le macchine, l’intelligenza artificiale potranno rispondere a delle domande, ma non sapranno mai porsele. Dunque l’arte (e la religione) hanno il loro perché: descrivono (e comunicano) peculiarmente aspetti della realtà al di là dell’invisibile”.
La mostra è visibile negli orari di apertura del Baladin e Lucio Maria Morra è disponibile il sabato dalle 18 in avanti e la domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16 in poi.