No al biometano in via Marene: il Comitato sceglie Paglialonga

I 43 soci fondatori hanno eletto il presidente e il Consiglio di gestione

Comitato No Biometano
Da sinistra, Daniela Trucco, Caterina Lanzavecchia, Vincenzo Paglialonga, Roberto Sordo, Alessandro Fruttero e Veronica Manzone

Adesso c’è. Il “Comitato fossanese di salvaguardia ambientale e tutela della salute” ha preso ufficialmente vita nella serata di mercoledì 31 luglio. Lo hanno costituito 43 soci fondatori che si sono ritrovati al centro frazionale di Santa Lucia. Il loro compito era quello di votare l’atto costitutivo e lo statuto e, successivamente, di eleggere il presidente e il consiglio di gestione. Hanno scelto Vincenzo Paglialonga, ex assessore, residente a Santa Lucia, e un gruppo di cinque persone composto da tre capi-cantone - Caterina Lanzavecchia per Santa Lucia, Roberto Sordo per San Lorenzo e Daniela Trucco per Tagliata -, da Alessandro Fruttero e da Veronica Manzone.

Alla riunione hanno preso parte, nella veste di uditori, anche i consiglieri comunali Paolo Lingua, Lorenzo Cassine e Tiziana Airaldi, insieme con altri cittadini. Non c’erano invece componenti della Giunta Tallone, che pure si è pronunciata, all’unanimità, a favore della sua nascita.

“Il Comitato non si prefigge scopi di natura politica” - ha puntualizzato Paglialonga in apertura di serata. L’obiettivo è, semmai, quello di “supportare l’Amministrazione comunale” nella sua battaglia contro l’impianto che, “in quella posizione e con quelle dimensioni non risponde alle esigenze della città”.

Solo “in via residuale, se l’Amministrazione comunale non dovesse agire, si muoverà presentando ricorso al Tar” contro eventuali via libera che dovessero arrivare all’impianto da una delibera della Conferenza dei servizi o dalla variante al Piano regolatore, di competenza comunale. Ma dovrà essere, il ricorso, “fondato su presupposti oggettivi specifici”, ovvero motivare adeguatamente il no, tenuto conto della legislazione di favore che godono gli impianti di questo tipo.

In quel caso, pertanto, sarebbe necessario dare incarico a un avvocato amministrativista e prevedere, tra parcella e spese giudiziarie, una spesa “tra i 5 e i 6 mila euro”. Al momento, però, non si è ritenuto di dover fissare quote di adesione, anche perché, ha precisato Paglialonga, “le spese di registrazione del Comitato verranno sostenute dal consiglio frazionale di Santa Lucia”. Ma, ad ogni buon conto, “apriremo un conto presso la Cassa di risparmio di Fossano che servirà in caso di sottoscrizione”.

Proprio in ragione della normativa esistente, il Comitato, già nell’atto costitutivo, non si prefigge soltanto di dire no all’impianto (distinguendolo dal biometano in sé, tecnologia che non va demonizzata), ma anche - come ha sottolineato Sordo - di sostenere la causa ambientale a Fossano, con particolare riferimento al Parco fluviale e alle aree protette. Una causa che verrà simboleggiata dal logo del Comitato, che raffigura il Castello con un prato verde, fiori di campo e il Monviso sullo sfondo.