Odori a Salmour. La San Carlo si ribella: “Rispettiamo le regole”

L’azienda: “Spesi 3 milioni per i tamponamenti. Non possiamo stare sotto una campana di vetro”

L'azienda San Carlo di Loreto

“Abbiamo fatto tutto quel che potevamo, spendendo 3 milioni di euro tra il 2023 e il 2024 che sono stati utilizzati per chiudere i capannoni di maturazione del materiale e installare un nuovo biofiltro per l’aspirazione delle aree, con l’obiettivo di ridurre al minimo le emissioni. Sono gli interventi che avevamo proposto nel nostro piano di investimenti e che hanno ottenuto il via libera da Provincia, Asl e Arpa. Di più non resterebbe che mettere il nostro impianto sotto una campana di vetro”. Parola di Pier Luigi Pagliano e Mirella Monge, titolari dell’azienda San Carlo di Loreto con i due figli Adele e Carlo. È l’azienda che si occupa del recupero dei fanghi da depurazione civili e industriali e degli sfalci verdi e della loro trasformazione in compost, insediata a Fossano dal 1999. Interpellati dal giornale, si dicono “dispiaciuti” e “rammaricati” per essere tornati nell’occhio del ciclone dopo l’ordinanza anti-odori del sindaco di Salmour.

Articolo completo sulla "Fedeltà" di mercoledì 4 settembre