Tre imprenditori della provincia di Cuneo - due del settore edile e il terzo in quello della macelleria - avevano dichiarato di aver attivato, per i propri dipendenti, dei corsi di informatica in realtà mai sostenuti e avevano così maturato crediti di imposta pari al 50% dei costi rendicontati, circa 900 mila. A scoprirli le Fiamme gialle di Fossano, “nell’ambito delle attività volte alla tutela del bilancio nazionale dell’Unione europea”: la copertura finanziaria era infatti garantita tramite fondi del Pnrr. I responsabili hanno ammesso le loro responsabilità e “versato nelle casse dello Stato la totalità dei crediti indebitamente fruiti”, a cui si aggiungono sanzioni e interessi maturati: sono così stati recuperati circa 500mila euro.
La Tenenza fossanese della Guardia di finanza ha avviato l’indagine dopo “una mirata «analisi rischio» volta ad enucleare i contribuenti connotati da elevati indici di rischiosità fiscale”. È così emerso come “i costi rendicontati dalle società sottoposte a controllo per l’erogazione dei corsi di formazione nel settore informatico a favore dei propri lavoratori dipendenti fossero fittizi”, dal momento che quei corsi non erano mai stati sostenuti: e i crediti d’imposta maturati, a loro volta, “sono risultati inesistenti”. Gli imprenditori responsabili hanno confermato i rilievi mossi dai finanzieri e riparato il danno.
“Controlli di questo tipo - si legge in una nota delle Fiamme gialle - si inseriscono nell’alveo delle attività che la Guardia di finanza effettua per prevenire e reprimere qualsiasi condotta che possa pregiudicare il corretto utilizzo delle risorse finanziarie nazionali per la crescita produttiva e occupazionale, contrastando lo sperpero e l’illecita percezione di capitali destinati agli investimenti per lo sviluppo del Paese”.