“Smaschilizzare la Chiesa?”

Il libro - presentato a Cuneo alla presenza di Lucia Vantini - ripropone tre interventi di teologi impegnati, su richiesta di papa Francesco, in un confronto critico con i «princìpi» mariano e petrino del celebre teologo svizzero Hans Urs von Balthasar. Tre importanti contributi per una riflessione sul tema attualissimo della presenza, dei ruoli, del rapporto donna-uomo nella Chiesa

Vantini Lucia e Mori Chiara
Lucia Vantini e Chiara Mori

“Mettendoci davvero in ascolto delle donne, noi uomini ci mettiamo in ascolto di qualcuno che vede la realtà da una prospettiva diversa. A volte siamo spaesati, quello che ascoltiamo è talmente nuovo, talmente diverso dal nostro modo di pensare, che ci sembra assurdo, ci sentiamo intimiditi. Ma questo spaesamento è sano, ci fa crescere”.

Con queste parole Papa Francesco, nella sua prefazione al volume “Smaschilizzare la Chiesa?” (ed. Paoline, pagg. 96, euro 11), ha motivato la necessità di avviare un dialogo per dare udienza ai contributi e alle nuove istanze della componente femminile all’interno dell’istituzione: “Perché – come ha sottolineato nelle prime righe – la Chiesa è comunione di uomini e donne che condividono la stessa fede e la stessa dignità battesimale”.

Il volume è il primo dei tre attualmente pubblicati e raccoglie il frutto del primo incontro, dei quattro programmati, avvenuto il 4 dicembre 2023 nella seduta del Consiglio di Cardinali, presieduto dal Pontefice stesso, con le teologhe Lucia Vantini e suor Linda Pocher e il teologo don Luca Castiglioni per un confronto critico sui “princìpi” mariano e petrino enunciati dal teologo e presbitero svizzero Hans Urs von Balthasar.

Giovedì 19 settembre, a Cuneo, ha avuto luogo l’incontro organizzato dal CeSPeC (Centro di studi sul pensiero contemporaneo) di Cuneo e dall’Issr-Sti (Istituto superiore di scienze religiose) di Fossano, in cui Lucia Vantini ha illustrato il tema del suo intervento. Moderatrice del convegno, Chiara Mori, docente all’Issr-Sti, la quale è entrata subito nel  vivo suscitando una riflessione sui principi mariano e petrino sostenuti dal celebre  teologo svizzero prevalentemente per configurare il rapporto tra Pontefice e Chiesa (descritta come sposa, quindi come elemento femminile, del vicario di Cristo), ma che poi, di fatto, nel corso degli ultimi quattro pontificati, è divenuto espressione limitante dei differenti ruoli di genere per esempio in relazione ai ministeri ordinati (episcopato e presbiterato), ma non solo.

“Noi donne possiamo agire un ruolo profetico – ha sottolineato Vantini –. Come custodi di uno spazio marginale, possiamo far emergere ciò che sfugge a chi si pone al centro e offrire un nuovo modello di leadership non necessariamente gerarchico, ma anzi, condiviso. Un esercizio del “potere con l’altro”, che presuppone trasparenza, apertura e disponibilità a discutere. Gli stereotipi di genere, all’interno della nostra istituzione, si potenziano a vicenda e diventano gabbie a volte opprimenti, anche per gli uomini. Il sistema va interrogato e dischiuso affinché la Chiesa non resti indietro rispetto all’attuale evoluzione della società e in particolare rispetto alla conquista autorevole dello spazio pubblico da parte delle donne”.

Lucia Vantini è docente di teologia fondamentale e di antropologia filosofica presso l’Istituto di Scienze Religiose San Zeno di Verona, dal 2021 è presidente del Coordinamento delle teologhe italiane ed è delegata episcopale della Diocesi di Verona.