Papa Francesco: “Dio è con i migranti, non con quelli che li respingono”

Domenica 29 settembre Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato

Monumento Ai Migranti
Roma, Piazza San Pietro: Monumento ai Migranti (Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Non trovo altro modo più stimolante e coinvolgente preparare la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, da celebrare in ogni parrocchia domenica 29 settembre, che rileggere le parole di Papa Francesco nell’Udienza generale in piazza San Pietro il 28 agosto scorso.

«Oggi rimando la consueta catechesi e desidero fermarmi con voi a pensare alle persone che – anche in questo momento – stanno attraversando mari e deserti per raggiungere una terra dove vivere in pace e sicurezza», così esordiva Francesco per poi fare una fotografia dei mari e deserti, rotte di dolore e di morte. «Il mare nostrum (il Mediterraneo), luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è divenuto un cimitero! …Bisogna dirlo con chiarezza: c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave” …Anche alcuni deserti, purtroppo, diventano cimitero di migranti. A volte nel deserto ce li hanno portati e abbandonati. Tutti conosciamo la foto della moglie e della figlia di Pato, morte di fame e di sete nel deserto. Nell’epoca dei satelliti e dei droni, ci sono uomini, donne e bambini migranti che nessuno deve vedere: li nascondono. Solo Dio li vede e ascolta il loro grido. E questa è una crudeltà della nostra civiltà».

Eppure – ricorda il Papa – il mare e il deserto sono luoghi biblici dal valore simbolico, luoghi di sofferenza, di paura, di disperazione e al tempo stesso luoghi di passaggio per il riscatto e per raggiungere la libertà. E l’esperienza biblica ci dice che per accompagnare nel cammino della libertà, Dio stesso attraversa il mare e il deserto. «Dio non rimane a distanza, no, condivide il dramma dei migranti. Dio è con loro, con i migranti, soffre con loro, con i migranti, piange e spera con loro, con i migranti. Ci farà bene oggi pensare: il Signore è con i nostri migranti nel mare nostrum, il Signore è con loro, non con quelli che li respingono».

E chiude: «Su una cosa potremmo essere tutti d’accordo: in quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci – e ce ne sono, purtroppo». Per questo è necessario favorire una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà.

Cosa ci è chiesto a livello personale e comunitario? Ciò che uccide i migranti è la nostra indifferenza e l’atteggiamento di “scartare”. Non in prima linea, ma un modo di dare il proprio contributo c’è, un non mettersi mai fuori da questa lotta di civiltà.

A margine della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, come una appendice, l’Ufficio pastorale Migrantes propone il 4 ottobre in via Roma a Cuneo un momento di memoria e di accoglienza dal titolo “Un cero per non dimenticare”. Con le associazioni e gli organismi che si occupano di migranti si darà lettura dei nomi delle vittime dell’immigrazione durante l’ultimo anno.

Mariano Riba

Su La Fedeltà del 25 settembre sintesi del Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2024.