Un mese in orfanotrofio in Kenya

L’esperienza dei fossanesi Gaia De Ciutiis e Giacomo Fiandrino

Viaggio Africa Orfanotrofio Fiandrino E De Ciutiis2

Partire per un mese con l’idea di arricchire gli altri, tornare con la certezza di essere più ricchi. Di consapevolezza, di affetto, di incontri preziosi da interiorizzare e elaborare. È l’esperienza che hanno vissuto Gaia De Ciutiis e Giacomo Fiandrino, due studenti universitari fossanesi che, insieme ad altri ragazzi di Cavallermaggiore, Racconigi e del Torinese - 10 in tutto - hanno vissuto in Kenya.

Sono partiti a inizio agosto diretti a Ndaragwa, un paesino a pochi passi dalla linea dell’equatore in cui c’è l’orfanotrofio Baldo’s Children Home gestito dalle suore Piccole figlie di San Giuseppe.

Prima di fare le valigie si sono incontrati più volte, hanno anche organizzato due giornate di raccolte fondi che hanno permesso loro - grazie alla generosità di tante persone - di partire con un importante gruzzoletto che avrebbero speso in loco e borsate di vestiti e abiti da portare agli ospiti dell’orfanotrofio.

La loro idea era molto semplice: andiamo là e facciamo ciò che ci chiedono le suore e chi lavora nella struttura, “senza la pretesa di saper già da qui di che cosa avevano bisogno: ci sarebbe sembrato, altrimenti, un atteggiamento un pochino arrogante” - spiega Gaia.

Arrivati a Ndaragwa hanno trovato un luogo molto verde, molto più freddo di ciò che si può immaginare (si trova a oltre 2 mila metri d’altezza), con un villaggio di case basse in lamiera e in legno. E c’è l’orfanotrofio, che accoglie in media 60-80 bambini, dai neonati fino a 16-18 anni al massimo.

Servizio completo su La fedeltà di mercoledì 25 settembre