L'attività venatoria in Piemonte è sospesa. Lo ha stabilito il Tar del Piemonte oggi, venerdì 4 ottobre, a seguito del ricorso delle associazioni Federazione nazionale Pro Natura, Leal e Oipa e riconoscendo la "eccezionale gravità e urgenza".
Una sospensione che, secondo le associazioni animaliste, è stata motivata da diverse irregolarità riscontrate nel processo di approvazione del calendario venatorio da parte della Regione Piemonte.
Va specificato che quella sospesa è solo l'attività venatoria programmata e alla fauna stanziale.
Continua invece regolarmente l'attività di "Controllo" che è fatta dai bioregolatori e Tutor (cacciatori che hanno fatto uno specifico percorso formativo), vale solo per i cinghiali ed è autorizzata e coordinata dalla Provincia.
AGGIORNAMENTO: nella serata di venerdì 4 ottobre la Regione ha specificato che l’attività venatoria è sospesa solo per Moretta, Pernice bianca, Coturnice e Fagiano di monte. Per tutte le altre specie la caccia può proseguire regolarmente.
Contestualmente la Regione Piemonte, attraverso l’Avvocatura regionale, ha depositato presso il Tar Piemonte un’istanza con cui si chiede un tempestivo chiarimento sui dispositivi del decreto.
AGGIORNAMENTO 2: Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte ha confermato con un decreto, emanato a firma della presidente Rosa Perna e pubblicato in data 5 ottobre, che è stata accolta l’istanza di precisazione e/o modifica avanzata ieri dalla Regione Piemonte riguardante il decreto del Tar n. 11004 del 3 ottobre 2024 che sospendeva l’attività venatoria su tutto il territorio regionale.
Ne consegue che viene confermata la sospensione delle attività venatorie - e relative istruzioni operative supplementari - riferite alle sole specie alpine Pernice bianca, Coturnice e Fagiano di monte e alla specie acquatica Moretta.
L’attività venatoria per tutte le altre specie prosegue secondo le modalità indicate nel calendario venatorio regionale 2024-25.