Prima Categoria, in Azzurra-Salice un gesto che vale più di mille parole

"Un piccolo gesto per far vedere che certe cose non devono esistere"

I giocatori dell'Azzurra e del Salice prima della partita

Pari sul campo, in Azzurra-Salice, ma a vincere sono state entrambe grazie a un messaggio forte e chiaro lanciato prima dell’inizio della partita: “la vera forza non si misura in cosa vinci, ma in cosa proteggi. Fede sempre con noi!”.

Questo è il messaggio dell’Azzurra e del Salice, con indosso anche la maglietta, dopo l’imperdonabile vicenda consumata in Ama Brenta Ceva-Azzurra che ha visto coinvolti un giocatore cebano e Matteo Roccia, con parole irriguardose nei confronti di quest’ultimo e in quelli del fratello Federico tragicamente scomparso nel 2011.

"Domenica scorsa, dopo il derby, eravamo a cena e ci è arrivata la notizia di cosa fosse successo in Ceva-Azzurra - spiega il dirigente del Salice Paolo Rivero -. Guardandoci negli occhi ci siamo detti che sarebbe stato giusto dare un segnale perché quello che è successo è inaccettabile. Nei campi di calcio può succedere di tutto, ma nei limiti che la decenza ci consente. Ciò che è successo è esagerato e non degno di uno sport.

Molti dei nostri giocatori, per varie ragioni, hanno giocato con Matteo Roccia e conoscono la storia di suo fratello e ci tenevamo a dare questo segnale. Mi sono incaricato di organizzare il tutto perché lo ritenevo e, lo ritenevamo, giusto come Salice, come movimento e come campionato perché tutti hanno manifestato indignazione alla situazione e la loro vicinanza alla famiglia e alla società. Un piccolo gesto per far vedere che certe cose non devono esistere".