Usa e getta? Meglio riparare

“Usa e getta?” No, grazie.
Lo scorso 30 luglio è entrata in vigore una Direttiva europea che promuove la riparazione dei beni d’uso comune, e gli Stati membri hanno 24 mesi per recepirla. Per Confartigianato, le nuove norme “rappresentano una tappa per promuovere un’economia più sostenibile e circolare e aprono prospettive per rilanciare l’attività dei piccoli riparatori indipendenti”. “Nel settore delle riparazioni - si legge sul numero di settembre de «La voce dell’impresa», a pagina 28 - operano artigiani e piccole aziende. Da molti anni Confartigianato chiede che i riparatori indipendenti di beni personali e per la casa possano operare alle stesse condizioni dei riparatori autorizzati, vale a dire con il diritto di accedere liberamente a tutti i pezzi di ricambio, gli strumenti e le informazioni tecniche fornite dai produttori”.

Di qualcuno che sappia riparare gli oggetti di cui ci serviamo abitualmente, c’è sempre bisogno. A Fossano, fa questo mestiere Franco Gondolo che, dopo aver lavorato per dodici anni e mezzo in un noto negozio per la vendita di elettrodomestici, ha ereditato il lavoro di un artigiano che si occupava della loro riparazione, quando questi ha raggiunto la pensione: “Sono passato da vendere gli elettrodomestici a ripararli”, racconta. Lo abbiamo incontrato per conoscere meglio le alternative all’«usa e getta».

Articolo completo su La Fedeltà del 30 ottobre
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