Dalla solidarietà alla condivisione e dalla condivisione alle fraternità. Sabato in decine di supermercati ritorna la giornata della Colletta alimentare e i volontari inviteranno a clienti a fare la spesa anche per chi è nel bisogno. Più di tante altre iniziative di solidarietà e sensibilizzazione, la Colletta alimentare ci mette di fronte ad un fatto, la povertà, e ci chiede di metterci in gioco in prima persona. E lo fa nell’ordinarietà di un gesto che quasi ogni famiglia compie durante la settimana. Ci mette di fronte ad una situazione che per alcune persone è altrettanto ordinaria, quella di non avere lo stretto necessario per nutrirsi e vivere in modo dignitoso. In questo sta la potenza della Colletta. Non è soltanto una raccolta straordinaria per rifornire i magazzini del Banco alimentare, che peraltro lavora e distribuisce generi di prima necessità tutto l’anno. Ma chiede di fare un passo ulteriore nella solidarietà. Non limitarsi a dare il “di più”, ma condividere davvero, magari scegliendo i prodotti che acquisteremmo per noi e destinarli a chi non fa parte della nostra famiglia e che per un attimo, almeno simbolicamente, si siede al nostro stesso tavolo. Un esercizio per passare dalla solidarietà alla fraternità. Perché una società fraterna è solidale, mentre non sempre una società solidale è anche fraterna. La Colletta, vissuta con questa prospettiva, è un’occasione.