"Qualche settimana di ritardo, al massimo”. Ma “andiamo avanti con il cronoprogramma”: quello che fissa la fine lavori per il nuovo ospedale di Cuneo al 2030. L’assessore alla Sanità Federico Riboldi si dice “sereno”, e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera (Aso) Livio Tranchida “fiducioso di avere carte solide”, per dimostrare di aver rispettato la normativa vigente con riferimento all’ultima tegola caduta sul cammino verso il nuovo ospedale in quel di Confreria. È il ricorso presentato al Tar dalla ditta Inc che fa capo a Matterino Dogliani - con richiesta di sospensiva e rimborso danni per 10 milioni 880 mila euro - contro la decisione di ripartire da capo con i soldi dell’Inail anziché perseguire la strada del Partenariato pubblico privato (Ppp) per la quale era stata individuata, per la realizzazione dell’ospedale, da affidare poi all’Aso dietro un canone mensile e con la possibilità di riscattare la struttura.
Articolo completo su La Fedeltà del 13 novembre
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