di Paolo Costella; con Claudio Bisio, Margherita Buy, Claudio Santamaria, Valentina Lodovini, Leo Gassmann, Ludovica Francesconi, Lucia Mascino, Italia, 2024, durata 100 minuti.
Federico è un archivista, Bianca un chimico-tecnico di laboratorio, Emilio un taxista, AnnaMaria un giudice, Otto si occupa di homebanking e la giovane Lilli fa molta palestra mentre cerca di capire cosa vuole fare da grande. Tutti e sei si trovano insieme nello studio del dottor Stern, famoso e stimato psicoterapeuta, inspiegabilmente convocati alla stessa ora. La segretaria Sonia, dopo un primo momentaneo imbarazzo, rivela ai sempre più stupefatti e irritati clienti che il dottore è in arrivo da Praga ma l’aereo è in ritardo e non è certa l’ora dell’atterraggio.
AnnaMaria spazientita decide di lasciare lo studio inseguita però dalle parole della segreteria che le ricorda che se rinuncia ci vorranno mesi prima di avere un nuovo appuntamento dal famoso luminare. Ed è così che, complice l’invito di Sonia e la proposta di Otto di provare comunque a parlare tra loro per conoscersi meglio, i sei decidono di restare in studio e dare vita ad una sorta di terapia di gruppo dove ognuno esporrà le proprie patologie. Federico/Claudio Bisio è affetto da una devastante sindrome di Tourette, Bianca/Valentina Lodovini è microfobica, Anna Maria/Margherita Buy è affetta da manie di controllo e Otto/Leo Gassmann da FOMO, ovvero il timore di essere escluso da qualcosa e pertanto vive in simbiosi con il suo cellulare, mentre Emilio/Claudio Santamaria conta ogni cosa ed è aritmomaniaco, infine Lilli/ Ludovica Francesconi ripete tutto ciò che dice due volte e cerca la simmetria in ogni cosa e situazione. Un bel campionario di patologie e problematiche che daranno vita ad un miscuglio di situazioni simpaticamente esplosive.
Remake del film spagnolo “Toc toc” di Vicente Villanueva a sua volta trasposizione cinematografica dell’omonimo testo teatrale scritto nel 2005 da Laurent Baffie, “Una terapia di gruppo” è una simpatica e graffiante commedia corale sui nostri difetti e imperfezioni (peraltro, chi non ne ha?), su quanto sia difficile parlarne e convivere con esse e, nel caso, tentare di risolverle e guarire.
Curiosa e intrigante nel suo assunto di partenza, la storia vive un suo momento di stanca a metà del percorso quando le ragioni che sembrano costringere i sei pazienti a restare insieme sembrano essere davvero troppo esili ma poi, inaspettata, ecco una svolta nella sceneggiatura (che naturalmente non vi riveliamo) capace di dare nuova forza e vitalità alla vicenda sino ad un singolare e ironico finale. Ben assortiti gli interpreti, su tutti un esilarante Claudio Bisio/Federico e Lucia Mascino/Sonia (mentre è eccessivamente sopra le righe e poco credibile il personaggio di Otto/Leo Gassmann) per una commedia nel complesso certamente da vedere.