Quel suolo che perdiamo ogni giorno

Consumo Suolo

In questi ultimi anni se ne parla spesso in relazione agli impianti fotovoltaici a terra, accusati di sottrarre terreno all’agricoltura. Ma il problema è più antico, più ampio: il consumo di suolo continua ad aumentare. Un trend che appare ben marcato anche in Piemonte.

È quanto emerge dal rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, presentato nelle scorse settimane dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa). Secondo il Snpa, in Italia “complessivamente il consumo di suolo rimane troppo elevato, anche se con una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente, e continua ad avanzare al ritmo di circa 20 ettari al giorno, coprendo in un anno 72,5 km quadrati, una superficie estesa come tutti gli edifici di Torino, Bologna e Firenze”. Sono numeri soltanto in parte compensati “dal ripristino di aree naturali, poco più di 8 km quadrati, dovuti in gran parte al recupero di aree di cantiere”.

“La perdita dei servizi ecosistemici legata al consumo di suolo - continuano dal Snpa - non è solo un problema ambientale, ma anche economico: la riduzione dell’«effetto spugna», ossia la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua e regolare il ciclo idrologico, secondo le stime costa al Paese oltre 400 milioni di euro all’anno. Un «caro suolo» che si affianca agli altri costi causati dalla perdita dei servizi ecosistemici dovuti alla diminuzione della qualità dell’habitat, alla riduzione della produzione agricola, allo stoccaggio di carbonio o alla regolazione del clima”.

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