C’è uno spazio aperto, un po’ sfuggente, fra la Cresima, momento in cui si conclude il percorso del Catechismo, e i Gruppi parrocchiali, di cui fanno parte ragazze e ragazzi più grandi che vogliono continuare il loro cammino nella Chiesa. Dal 2023, a Fossano, su questo spazio si estende “un ponte” che vuole unire le due “sponde”, presentandosi come un’occasione, per i giovani, di stare insieme e confrontarsi. “Gifo”, acronimo di “Giovani fossanesi”, è il nome di questa iniziativa, lanciata da don Denys Revello, che guida la parrocchia cittadina dello Spirito Santo, e Fabrizio Spina, salesiano coadiutore e referente educativo-pastorale al Centro di formazione professionale sempre di Fossano, insieme con una coppia, Roberto Mellano e Chiara Silvestro; collaborano inoltre alcune parrocchie cittadine, catechisti e animatori provenienti soprattutto dal mondo salesiano, la Pastorale giovanile della diocesi di Cuneo-Fossano.
Ma quali sono le attività del Gifo? Una volta al mese, di domenica, ci si incontra in una parrocchia di Fossano, per stare insieme dalle 10 del mattino fino al pomeriggio; la giornata prevede la celebrazione della messa e il pranzo offerto dagli organizzatori. Ai partecipanti vengono proposti momenti di gioco, libero e organizzato, e momenti di formazione, legati non solo al catechismo tradizione, ma anche a temi che riguardano da vicino i più giovani, dal bullismo alla pornografia.
Spiegano don Denys e Fabrizio: “Vogliamo offrire, a ragazze e ragazzi di terza media, qualcosa di diverso. Aiutiamo i partecipanti a riflettere su alcune scelte con cui, alla loro età, devono misurarsi: la scelta della scuola superiore, gli amici, la fede. In questo modo, pur non perdendo di vista l’identità cristiana specifica, riusciamo a presentare una proposta di fede per così dire accattivante. Chiediamo all’équipe di catechisti che ci aiuta in questa iniziativa di offrire un esempio di scelta di fede esplicita, ma al tempo stesso puntiamo sull’inclusività e non a proporre un semplice «post cresima», tant’è che partecipano anche musulmani”.
“Gifo” è itinerante: ad ogni appuntamento, coinvolge una parrocchia diversa di Fossano. Il criterio con cui le parrocchie cittadine vengono scelte o meno è la disponibilità di locali: serve spazio perché si possano accogliere tutti i partecipanti, in particolare un salone e un’ampia cucina dove si possano preparare i pasti. D’altro canto, il numero di partecipanti è sempre stato elevato, fino a settanta iscritti.
Nelle attività di “Gifo” è prevista, ogni anno, una gita-pellegrinaggio a Roma. Così è stato nel 2023-2024. E così sarà nel 2024-2025, quando il viaggio nella Capitale si legherà al Giubileo.
Tra gli obiettivi, c’è anche quello di non pesare economicamente sulle famiglie. A ragazze e ragazzi iscritti alle attività non viene chiesto alcun contributo: il pranzo, in particolare, è offerto. Si versa una quota soltanto per la gita-pellegrinaggio a Roma, com’è inevitabile. Tutto ciò è possibile grazie non soltanto all’impegno dei volontari, ma anche al prezioso sostegno economico di “Canavese assicurazioni” di Fossano (se altre realtà del territorio vorranno sostenere Gifo, gli organizzatori ne saranno ovviamente felici).
Nel piccolo mondo di ragazze e ragazzi che partecipano alle attività di “Gifo”, è emersa - spiegano ancora don Denys Revello e Fabrizio Spina - la necessità di poter accedere a “proposte di fede più mirate”. Si lavora così per ulteriori iniziative che permetteranno, “a chi è sensibile a queste tematiche”, di rendere più forte e profondo il legame con Cristo e la sua Chiesa. Un nuovo capitolo che si sta aprendo nella bella esperienza di Gifo.
Come sostenere i sacerdoti
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