Lucia Aloi di Montà, Caterina Franchino di Beinette, Domenica, Maria Grazia e Giuseppina Guccia di Genova, Caterina e Maria Isaia di Tarantasca, Yvonne e Giovanna Muru di Milano, Alda e Irene Novarino di Baldissero, Bernardina Roccia di Centallo, Luciana Bernardi di Centallo e Margherita Mogna di Centallo. Sono i nomi delle 14 bambine uccise il 29 dicembre di 80 anni fa da una bomba alleata caduta per sbaglio nel cortile dell’orfanotrofio Perucchetti, insieme con le religiose suor Rosina Conterno di Monforte e suor Miriam Sejta di Saluzzo. I loro nomi sono risuonati venerdì scorso nell’appello di Gianpiero Pettiti e ognuna di loro oggi è ricordata da un fiore - un elleboro bianco o una gaultheria rossa - o, nel caso delle due suore, da un acero nano giapponese, piantati nell’aiuola 80anta dal vice-sindaco Antonio Panero e dai volontari di Centallo viva Mario Falco e Bruno Degioanni, a fianco delle piante e degli arbusti che erano stati messi a dimora per omaggiare Maria Isoardo e le vittime dell’eccidio al Duelli.
Articolo completo su La Fedeltà del 18 dicembre
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