Un punto di riferimento insostituibile per la Condotta fossanese di Slow food e per il movimento della “chiocciola” a livello locale e non soltanto. Giuseppe Calvo, per tutti Beppe, era soprattutto questo. E molto altro.
Il suo cuore si è fermato giovedì sera in seguito ad un incidente domestico, una caduta dalle scale. Aveva 81 anni. Immediato è stato l’intervento di carabinieri e sanitari del 118, che dopo diversi tentativi di rianimarlo hanno dovuto constatare la morte. Da parte della famiglia il grazie sentito ai soccorritori per la loro grande umanità e professionalità e per aver fatto tutto quanto era possibile per il caro Beppe.
Fossanese doc, era in pensione dal 1997 e aveva alle spalle una lunga carriera come sindacalista nel patronato Inca Cgil. Da giovane si era avvicinato al mondo del sindacato lottando per la Cartiera e per la Orsina di Fossano. Ed era proprio in quelle occasioni che il suo impegno e la sua caparbietà erano stati notati. Tante le sue lotte - e anche i successi - per vedere riconosciute le malattie professionali, come ad esempio quelle da polveri sottili all’interno delle miniere. Tra i suoi impegni anche quello di presidente del comitato Inps e Inail.
Nel 1973 l’incontro con Gabriella che undici mesi dopo sarebbe diventata sua moglie e poi la madre di sua figlia Simona. Una lunga vita insieme.
Tanti impegni, tanti progetti, ma uno più di tutte è e resterà legato indissolubilmente a Beppe Calvo: l’impegno per Slow food, movimento che ha visto nascere e contribuito a crescere.
Aveva conosciuto Carlin Petrini già ai tempi di Radio Bra onde rosse e poi di Arci Gola, da cui sarebbe nato Slow food. E con lui è nato un lungo e fecondo rapporto di amicizia.
Una ventina di anni fa la richiesta di prendere in mano le redini della Condotta fossanese di Slow food, sfida che Beppe aveva accettato in modo convinto diventando fiduciario, costruendo un bel gruppo di lavoro. Collaborando per Terra Madre, il Salone del Gusto, mille iniziative alla scoperta e tutela dei sapori, ma anche della tutela e della dignità del lavoro.
In questo portava con sé l’esperienza maturata nel sindacato quando si occupava, tra le mille cose, di regolarizzare i lavoratori stagionali nelle vigne, esperienza che lo aveva portato a conoscere tutti, davvero tutti, i produttori di Langa.
Tra i fiori all’occhiello della Condotta Slow food di Fossano, il suo preferito era il progetto degli Orti scolastici portato avanti con l’inseparabile compagno e amico, Franco Morra, un progetto che ora conta una cinquantina di orti e scuole aderenti nel Fossanese.
“Beppe lascia un vuoto enorme - commenta Marco Barberis, che da otto anni è alla guida della Condotta locale -, per tutti noi era un riferimento imprescindibile. L’ho sentito ancora poche ore prima della sua morte”.
E poche ore prima aveva fatto il suo giro in Langa per salutare amici e produttori e portare gli auguri di Natale. Perché per lui mantenere i rapporti, costruire legami era la cosa più importante. Non c’era persona o personaggio al quale lui non potesse arrivare, così come non c’era iniziativa o progetto che lui - con la sua pacatezza ma anche determinazione - non riuscisse a portare a compimento.
La salma è stata ricomposta nella camera mortuaria dell’Ospedale di Fossano. I funerali si terranno lunedì 23 dicembre alle 9,30 nella Cattedrale di Fossano dove domenica alle 19,30 verrà recitato il rosario.
Beppe lascia la moglie Gabriella, la figlia Simona con Claudio e il nipote Leonardo, il fratello Franco.
A tutti giungano le affettuose condoglianze de La Fedeltà.