Da una quindicina d’anni, un flusso di denaro arriva puntuale alla Caritas di Centallo che lo destina alle famiglie povere acquistando per loro viveri, materiale scolastico, medicine, pagando per loro le bollette, le visite mediche o i servizi scolastici. Sono le risorse messe a disposizione dal “30x1”, il nome che contraddistingue l’iniziativa avviata da una trentina di famiglie centallesi, che - mosse da uno spirito di generosità incondizionato - hanno deciso di autotassarsi per aiutare chi è più povero.
La somma concordata è di 20 euro al mese. Non è un obbligo, si può donare di meno o di più. Ma, alla fine, l’ammontare si aggira sempre attorno alla cifra media. “È un’idea nata quasi per caso - racconta Laura, una dei volontari -. Già si faceva una raccolta saltuaria di generi alimentari, ma - abbiamo pensato - c’era chi ne avrebbe avuto bisogno tutto l’anno. Così, abbiamo deciso di partire appoggiandoci al parroco di allora, don Giovanni Quaranta, perché poi di quella cifra si doveva fare qualcosa”.
L’accordo con la Parrocchia e con la Caritas è stato quello di utilizzare il denaro a beneficio di persone seguite dai servizi sociali, con difficoltà accertate, prediligendo le famiglie con figli. Nel 2023 - ci informano dalla Caritas parrocchiale - le famiglie beneficiarie sono state 36. “I numeri sono più o meno gli stessi da sempre, i beneficiari cambiano. Con gli assistenti sociali, con cui siamo in costante contatto, ci confrontiamo sulle misure da adottare”.
Per la sua missione, la Caritas si avvale anche di fondi dell’8xmille e dei generi alimentari raccolti con iniziative come la Colletta nei supermercati (come è avvenuto sabato 16 novembre) o come quelle messe in campo da FormicAmica con le scuole. Il Centro Don Luciano Pasquale, inoltre, ha da tempo attivo a Centallo il “Progetto Spesa”, che mette a disposizione buoni per l’acquisto di generi di prima necessità in alcuni negozi del paese.
Sono tutte iniziative preziose e commendevoli. Per chi dona, però, il “30x1” è forse l’iniziativa più impegnativa e responsabilizzante, perché non si esaurisce in un singolo gesto di generosità.
“A ogni fine d’anno chiediamo se si è disposti a rinnovare l’impegno anche per l’anno successivo - conclude Laura -; il numero non è cresciuto, ma nessuno ha disertato. E in questo modo è stato possibile garantire continuità. Non è una cifra enorme, ma sanno di poterci contare. Il guaio è che abbiamo, tutti, una quindicina d’anni in più...”.
Conclude don Andrea Ciartano: “La lodevole iniziativa “30x1” è un segno concreto di come la vera generosità nasce dal silenzio e dall’unico desiderio di fare del bene, senza bisogno di pubblicità o di mettersi in mostra. Questa iniziativa ci dice anche che, nonostante ciò che il mondo vuole farci credere, il bene c’è ed è all’opera... sono grato a chi dona!”.
Come sostenere i sacerdoti
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