Nel 2024 33 vittime sulle strade cuneesi

Polizia Stradale SALUSS
Foto Loris Salussolia

Nel 2024, 33 persone hanno perso la vita sulle strade della Granda: 4 in più dell’anno precedente, che però fu quello con il minor numero di vittime nell’ultimo trentennio. A presentare i dati è la Provincia, che da tempo monitora quella che per la Granda è una piaga storica, appunto il numero di incidenti stradali mortali: “Il dato del 2024, seppur drammatico per il valore della singola vita umana, rafforza la volontà di continuare nell’impegno per rendere stabile questo trend positivo, che registra un calo del 30% circa di mortalità rispetto alla media degli ultimi dieci anni, attestata su 45 morti all’anno - si legge in una nota -. È anche un dato che offre spunti interessanti di riflessione su quanto finora intrapreso nel solco dell’agenda del Piano nazionale di sicurezza stradale 2030”. “La sicurezza stradale resta al centro dell’attenzione della Provincia - sottolinea il presidente Luca Robaldo - perché anche una sola vita umana persa è già troppo. Rivolgo un appello su questa tematica, che ci vede coinvolti in prima battuta nella prevenzione degli incidenti con interventi sulla viabilità provinciale e poi in progetto di sensibilizzazione come «Sicuri per scelta», avviato in sinergia con le fondazioni bancarie e le scuole. L’impegno dell’ente prosegue anche tramite altre iniziative: il 9 gennaio incontrerò il presidente dell’associazione «Vittime della strada» Aldo Abello, con il quale il rapporto è intenso fin da quando sono entrato in carica”.

Le vittime della strada registrate nel 2024 sono, nel dettaglio, 20 automobilisti, 5 motociclisti, 3 pedoni, 2 ciclisti, 2 camionisti e una persona a bordo di un trattore. I mesi con più morti sono stati quelli primaverili, con l’eccezione di giugno, senza vittime. “I mesi invernali - osservano ancora dalla Provincia - sono stati quelli che hanno registrato meno incidenti, a conferma del fatto che il maltempo e la neve non sono le prime cause, anche perché si limitano gli spostamenti e aumenta il grado di attenzione. E’ forse proprio quest’ultima ad incidere, oltre all’eccesso di velocità e le alterazioni psicofisiche”.