Era evidente fin dai primi mesi dell’invasione dell’Ucraina: il sostegno a Kiev avrebbe comportato una sorta di guerra parallela - quella del gas. L’Unione europea avrebbe cercato di rendersi indipendentemente dalla Russia sul piano energetico, così da indebolire l’economia di Mosca; ma, di fatto, lo “stop” totale al metano che arriva in Occidente attraverso l’Ucraina è avvenuto soltanto il 1° gennaio. E, a fronte delle rassicurazioni, si teme un impatto pesante sulle bollette, con rincari fino al 30%.
L’Unione europea ribadisce di non essere più dipendente dal gas russo grazie al coinvolgimento di fornitori diversi da Mosca, ma i mercati sembrano scettici su questa tesi. E nel 2025 le bollette per riscaldamento ed energia elettrica minacciano di essere salate. Secondo le stime del Centro di ricerca Nomisma Energia, nell’arco di questi 12 mesi le famiglie spenderanno 230 euro in più per il gas e 135 in più per la luce.
Facile.it sottolinea che “i clienti vulnerabili hanno già avvertito gli effetti degli aumenti” a dicembre, “con un incremento del 4,6% nei costi del gas rispetto al mese precedente”.