"Sto bene, per ora dovrei essere al sicuro". Queste le parole del fossanese Federico Marocco, che da anni vive a Pasadena, città di 100 mila abitanti dell'area metropolitana di Los Angeles, e lavora alla Caltech (California Institute of Technology) e dal 2018 è ricercatore associato del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA.
Il professore racconta il clima emergenziale generato dai tre incendi scoppiati all'alba di martedì 7 gennaio e che stanno stravolgendo la città californiana. "Il primo, quello più grande, è sulla costa vicino a Santa Monica - spiega Marocco -, il secondo purtroppo è vicino a dove abito io. Il JPL, la sede NASA per cui lavoro, è stato evacuato e al momento lavoro da casa. Il cielo è coperto da una coltre di fumo che rende l'aria irrespirabile, infatti in strada non si vede nessuno".
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"I californiani sono abituati agli incendi, sanno cosa fare in questi casi - continua -. Questa volta però i roghi, a causa dei forti venti degli ultimi giorni, hanno raggiunto proporzioni mai viste prima ad una folle velocità, rendendo difficili, se non impossibili, le operazioni di controllo da parte dei pompieri".
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