Here

Here

di Robert Zemeckis; con Tom Hanks, Robin Wright, Paul Bettany, Kelly Reilly, Michelle Dockery, 2024, USA, durata 104 minuti.

A chi altri se non ad un geniaccio incompreso (o, quanto meno, poco compreso) come Robert Zemeckis poteva venire in mente di girare un film così? Appassionato, o forse ossessionato, dal tema del tempo (“Ritorno al futuro”, “Polar Express”, “Forrest Gump”) e allo stesso momento pioniere delle ibridazioni tra le diverse forme espressive del cinema (con “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” Zemeckis fu tra i primi a coniugare in maniera incredibilmente efficace cinema di animazione e cinema di finzione, e anche con “Polar Express” fu il primo a realizzare un film interamente in Green Screen ) con “Here” il regista statunitense firma una nuova, indovinatissima impresa raccontando la storia di un luogo attraverso le storie di alcuni personaggi o, se vogliamo, amori, passioni, gioie e patimenti di alcune persone attraverso una lente di ingrandimento puntata su di un unico luogo, un Qui.

La vicenda parte da lontano, circa 65 milioni di anni fa quando durante il Cretaceo in seguito ad una serie di cataclismi scompaiono i dinosauri e poi, dopo altri cataclismi e glaciazioni fa la sua comparsa sulla Terra l’uomo. Da quel momento in avanti Zemeckis focalizza la propria attenzione su di una minuscola porzione del nostro Pianeta, un Qui dove si muoverà dapprima una coppia di homo sapiens e poi sorgerà, migliaia di anni dopo, una casa in cui saranno ospitate generazioni e generazioni di individui, dai primi coloni americani sino ad una famiglia di afroamericani di oggi. Tutto avviene nel salotto di quella casa, lì si incrociano le vite di mogli, mariti, figlie e nipoti, nonni e nonne, vicini di casa e amici lontani, in un sovrapporsi di personaggi, situazioni e immagini che in un primo momento può spiazzare ma che poi conquista e cattura, un racconto delizioso e stupendo che ha il sapore dolce-amaro della vita.

Certo la famiglia Young, prima con Al/ Paul Bettany e Rose/ Kelly Reilly e poi con il loro primogenito Richard/ Tom Hanks e sua moglie Margaret/ Robin Wright (entrambi prima ringiovaniti e poi invecchiati digitalmente) hanno un ruolo centrale e molto del racconto ruota intorno ai loro destini, tuttavia la magia della narrazione declinata attraverso le coordinate spazio/tempo nasce proprio dal caleidoscopico incrocio tra i destini di quei nuclei familiari e quel luogo, quella casa, quel Qui, da cui alcuni vogliono tornare, altri partire ma da cui nessuno può prescindere. La vita, è tutto ciò che ricordiamo quando ci siamo dimenticati tutto. Tutto il resto è una nozione…

Da non perdere.